«È inaccettabile che vengano attribuite alla mia assistita dichiarazioni, stati d'animo e valutazioni che la stessa non ha mai personalmente espresso a nessun giornalista - prosegue - Oltre al rispetto per quanto accaduto alla mia assistita, gli organi di stampa dovrebbero rispettare il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati».
«Mi riservo, su espresso incarico della mia assistita, di notiziare l'ordine dei giornalisti territorialmente competente così come di proporre querela per diffamazione - aggiunge - Che la sig.ra Angeli ed il sig.
Orlando abbiamo scritto di un'intervista mai rilasciata è tanto più grave laddove si pensi che i giornalisti hanno riportato tra virgolette parole mai pronunciate dalla mia assistita». «Le uniche dichiarazioni» rilasciate dalla sua assistita, conclude l'avvocato, «sono quelle rese agli inquirenti».