Condanna per i vertici del clan Contini. La sentenza: 14 anni a Eduardo Contini e Patrizio Bosti

Condanna per i vertici del clan Contini. La sentenza: 14 anni a Eduardo Contini e Patrizio Bosti
di ​Viviana Lanza
Mercoledì 22 Luglio 2015, 21:46 - Ultimo agg. 23 Luglio, 13:30
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Condanna per i vertici del clan Contini, una delle organizzazioni camorristiche storiche di Napoli, con quartiere generale nel Vasto e interessi sparsi un po’ ovunque, soprattutto nella capitale.



Era a Roma che il gruppo riciclava i suoi capitali, oltre 50 milioni i beni sequestrati all’epoca degli arresti, poco più di un anno fa, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pool Antimafia (pm Ida Teresi, Francesco Curcio e Marco Del Gaudio) e che ieri ha superato il primo vaglio con la sentenza emessa dal giudice Rosa De Ruggero.



Il processo si è celebrato con rito abbreviato nell’aula bunker del carcere di Poggioreale. Oltre una trentina gli imputati a giudizio, tra loro i capi storici del clan: Eduardo Contini e Patrizio Bosti. Per entrambi è stata decisa una condanna a 14 anni di carcere. A dieci anni è stato condannato Ettore Esposito, nipote di Bosti e considerato altro elemento di spicco del gruppo. La stessa condanna è stata sentenziata anche per Domenico Festa, mentre otto anni di reclusione è la pena che il giudice ha stabilito per Nicola Rullo, altro personaggio storico della camorra che secondo inchieste della Dda e indagini delle forze dell’ordine gravita nell’orbita dei Contini. Otto anni per Roberto Murano, sei anni per Antonio Capello. E ancora 14 anni per Ammendola, considerati tra i fedelissimi del clan.



Nessuna condanna, invece, per Gennaro Trambarulo, per il quale c’era stata una richiesta a 20 anni di carcere. Assoluzione anche per Anna D’Orta, destinataria nel dicembre scorso di un provvedimento di sequestro di beni per circa 70 milioni di euro. Tra gli assolti anche l’imprenditore Luigi Righi. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Giovanni Abet, Raffaele Chiummariello, Claudio Davino, Carlo Ercolino, Francesco Foreste, Fabio Fulgeri, Gaetano Inserra, Salvatore Pane, Saverio Senese.