Sei ricette irpine salvate a Expo: quando la tradizione fa bene alla salute

La maccheronara di Montemarano
La maccheronara di Montemarano
di Francesca Marino*
Sabato 1 Agosto 2015, 19:07
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Tradizione, sapori intensi, manualità ipnotica e maestria dei cuochi nella combinazione degli ingredienti: ecco la cucina tradizionale irpina. Le “6 ricette da salvare” presentate in video in Piazza Irpinia, all’Expo, rappresentano la volontà di una comunità di non far sparire le proprie tradizioni gastronomiche perchè ricche di storia e di sapori legati alle comunità di un tempo. La cucina presentata, ricca di gustosi accostamenti, è espressione di un’ integrazione spontanea tra cibi del passato e cibi del presente. Oggi si parla di alimenti ogm, ortaggi e frutta di dubbia provenienza, carni “agli ormoni” ed è proprio così che, incredibilmente, nell’epoca dello sfrenato sviluppo tecnologico non sembra vero sia diventato così difficile procurarsi cibo e prodotti di qualità.



Le ricette di un tempo hanno dalla loro parte la massima qualità dei prodotti utilizzati ma ci siamo mai chiesti, da un punto di vista nutrizionale, quanto possano essere “attuali” i piatti del passato? Buoni ma doverosamente contestualizzati in epoca passata oppure equilibrati e nutritivamente ancora validi in rapporto allo stile di vita tipico dei giorni nostri?



Prendiamo ad esempio qualche caratteristica delle sei ricette presentate all’Expo e che hanno incuriosito i tanti ospiti e visitatori. Nel padiglione Irpinia sono state presentate le origini ed i segreti delle ricette “dimenticate” quali “marenna” (zuppa con guanciale, patate e peperoni), “cinguli di San Martino” (pasta fatta a mano con ragù di carne), la “pizza con l’erba”, il “soffritto di maiale”, i fusilli fatti a mano” e la “deliziosa alle nocciole avellinesi”. Due delle sei ricette propongono pasta fresca che, fatta dalle nostre mani, è la più gustosa, semplice e sana che ci sia, bisogna soltanto stare attenti al condimento, al ripieno ed alla quantità, caratteristiche per le quali spesso la pasta fresca risulta molto più energetica di quella secca. Abbondante utilizzo di erbe e spezie dai mille sapori e colori che rendono non soltanto i cibi esteticamente più belli ma ne migliorano la qualità e sono senza alcun apporto di calorie. Le spezie posseggono proprietà antibatteriche, antiossidanti e medicamentose favorendo oltretutto i processi digestivi.



La nocciola è un prodotto tipico avellinese utilizzato non solo per condire piatti “salati” ma soprattutto per dar vita a gustosissimi dolci. Questi semi oleosi sono contengono vitamina E e fitosteroli, sostanze ritenute importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Attenzione però a non assumerne un’ elevata quantità in quanto fonte di grassi e dal basso potere saziante.



Amiamo le ricette del passato perché buone, sane e dagli ingredienti di qualità ma in quanto ricche di sostanza, bisogna far attenzione a non farle rientrare troppo spesso nei nostri “menù del giorno” ma piuttosto in quelli delle festività. Con il passare degli anni, il nostro consumo calorico è diminuito notevolmente a causa del cambiamento dello stile di vita, oggi sicuramente più sedentario di un tempo. L’apporto energetico dei piatti “vintage” è piuttosto importante per cui certamente dobbiamo conservarli come espressione della tradizione ma non considerarli nelle nostre abitudini alimentari quotidiane.



*biologa nutrizionista
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