Tragedia a Ercolano, due moto si schiantano su un’automobile: morto 24enne. Si era sposato da poco

Tragedia a Ercolano, due moto si schiantano su un’automobile: morto 24enne. Si era sposato da poco
di Michele Ippolito
Lunedì 17 Agosto 2015, 09:08 - Ultimo agg. 09:10
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Ercolano. Ferragosto di sangue nell’hinterland vesuviano, ancora una volta scenario di una terribile tragedia. Un incidente stradale, dovuto probabilmente all’alta velocità e alla disattenzione, ha provocato un morto ed un ferito grave. Un giovane macellaio di 24 anni, sposato da pochi mesi, è morto nella notte tra sabato e domenica, lasciando la moglie e due bambine piccole.

Nel tardo pomeriggio di sabato 15 agosto, Ciro Guida, 24 anni, e suo cugino ventunenne stavano procedendo a bordo delle proprie moto, probabilmente ad alta velocità, su via D’Annunzio: una strada che da Torre del Greco porta ad Ercolano.



All’improvviso, da una stradina laterale, vicoletto Favorita, è comparsa un’auto guidata da un trentenne, che non è riuscita ad evitare l’impatto con i due, che sono rovinati a terra.

L’uomo a bordo dell’autovettura è stato il primo a prestare i soccorsi ai due centauri in una città pressoché deserta per il periodo di ferie estive a ridosso del Ferragosto: ha subito chiamato il 118 per allertare un’ambulanza e le forze dell’ordine. I primi ad intervenire sul luogo dell’incidente sono stati i carabinieri del comando di Torre del Greco, guidati dal comandante Michele De Rosa: le condizioni dei due ragazzi sono apparse subito molto critiche.

Ciro Guida è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, dove gli è stato immediatamente diagnosticato un grave trauma toracico. Il cugino, invece, ha trovato posto a Napoli, al Loreto Mare, dove si trova tuttora in prognosi riservata: se si salverà, sarà grazie al fatto che la sua moto si trovata poco dietro quella di suo cugino, il primo ad impattare violentemente con l’auto.



Da subito è stato chiaro ai medici che Ciro stava lottando tra la vita e la morte: ma nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarlo il cuore del giovane, purtroppo, si è fermato poche ore dopo, proprio a causa dei postumi del grave incidente.

L’automobilista trentenne, presumibilmente, nelle prossime ore sarà formalmente accusato, come da prassi, del reato di omicidio colposo.

La vittima della tragedia stradale, Ciro Guida, era un ragazzo tranquillo. Si era sposato appena lo scorso 23 febbraio con Nunzia, che un paio di anni fa gli aveva già dato due splendide bambine, biondissime e bellissime.



E proprio Nunzia piange ora il suo giovanissimo marito su Facebook, in un commovente post del tardo pomeriggio di ieri, che segna una giornata di lacrime e dolore impossibile da cancellare: «Amore mio, vita mia – scrive la donna – Sarai l’angelo più bello che veglierà su me e le tue figlie. Ti amo. Sei bellissimo mi manchi tantissimo. Amore, perché mi hai lasciata sola con le nostre figlie. Perché? Mi manchi. Fino alla fine hai pensato a me. Io la tua vita, tu la mia».



Ciro Guida proveniva da una famiglia molto umile, che risiede negli appartamenti popolari del rione Ina Casa ad Ercolano. Da alcuni anni lavorava come macellaio e riusciva con grande dignità a mandare avanti la sua famiglia, sostenendo la sua compagna di vita e le loro due figlie, che erano i suoi gioielli, di cui andava fiero. Ciro e Nunzia erano una coppia di giovani innamorati dall’intesa profonda. Vivevano per le loro bambine e la colonna sonora della loro vita era rappresentata dai neomelodici napoletani, visto che spesso condividevano l’uno sulla bacheca Facebook dell’altro le loro canzoni.



L’incidente di Ferragosto pone, ancora una volta, il drammatico problema della sicurezza sulle strade a scorrimento veloce nell’hinterland vesuviano. Spesso arterie di collegamento tra i vari Comuni, come via Benedetto Cozzolino, che da San Sebastiano al Vesuvio passa per San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano ed arriva fino a Torre del Greco, sono state scenario di incidenti mortali, come pure la litoranea torrese. Si tratta di strade, proprio come via D’Annunzio, riguardo alle quali i residenti da anni denunciano le corse sfrenate di centauri e di automobilisti. Poi, il clamore inevitabilmente si spegne. Almeno fino alla tragedia successiva.



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