Tale normativa, secondo i magistrati onorari che protestano, non recepisce alcuna delle aspettative della categoria, che raggruppa circa 3600 magistrati, così detti non di carriera, che con il loro lavoro coprono il 72% delle attività delle Procure della Repubblica ed il 90% delle udienze monocratiche.
I compensi - si legge - sono mere indennità giornaliere, non hanno contributi previdenziali, ferie, indennità di malattia e maternità. Il disegno di legge di riforma del Governo Renzi continua a negare lo status di lavoratori dei magistrati onorari poiché non riconosce loro diritti ma aumenta le competenze, prevede un incarico rinnovabile tre volte, così istituzionalizzando la precarietà, senza fare salvi nemmeno coloro che ormai da oltre vent'anni sono inseriti nell'amministrazione della giustizia, per i quali non prevede alcuna stabilizzazione.