Rocco Hunt, le feste a Salerno e a Napoli e le verità sulla squadra del suo cuore

Rocco Hunt, le feste a Salerno e a Napoli e le verità sulla squadra del suo cuore
di Rocco Hunt
Domenica 23 Febbraio 2014, 17:23 - Ultimo agg. 23:03
2 Minuti di Lettura
Ragazzi, devo tornare a Milano per completare il mio disco, questa, per ora, l'ultima volta che scrivo per voi. Inizio con una precisazione: ho letto strane cose sul tifo, la Salernitana e questioni di campanile. Mio padre, Giovanni, non tifa semplicemente Salernitana, è un maniaco della squadra della nostra città. Ma io no, perché non seguo il calcio, non so nemmeno chi gioca oggi. E' come la discussione se io sia un rapper salernitano o napoletano: io sono un salernitano che ha iniziato a far rap nella sua città per trovare poi accoglienza nel capoluogo di regione.



Non a caso appena possibile, verso l'1 marzo, festeggerò nella mia città, premiato dal sindaco mi dicono, se possibile con un concerto in piazza. E a maggio a Napoli, con un grande evento, anche in questo caso spero gratuito.



Intanto, faccio i conti con un mainstream pop a cui non mi consegno: torno nel circuito hip hop, magari facendo un salto di categoria, a ''Domenica in'' tra Katia Ricciarelli e Orietta Berti e giornalisti che non hanno mai visto un freestyle, un contest rap.



E' bello sapere che noi in Campania, abbiamo chi segue le storie del rap newpolitano da sempre, e a Federico Vacalebre, l'unico con Clementino e Luca Barbarossa ad aver previsto la mia vittoria, voglio dedicare il mio ultimo freestyle da diario, insieme alla coppia di beatmaker dietro "Nu juorno buono", Ketra dei pugliesi Boombabash e il milanese Thg dei Gemelli Diversi: "Non tifo Salernitana/ è la leggenda della settimana/ non seguo proprio 'o pallon'/ la mia passione 'o microfon'".