Stadio, pressing del sindaco a De Laurentiis: soldi insufficienti

Stadio, pressing del sindaco a De Laurentiis: soldi insufficienti
di Luigi Roano
Mercoledì 30 Settembre 2015, 08:55 - Ultimo agg. 10:17
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L’indiscrezione di due settimane e mezzo fa de Il Mattino, «il Comune è pronto a fare da sè per la ristrutturazione del San Paolo» trova conferma nelle parole del sindaco Luigi de Magistris.



Il primo cittadino, nel corso della storica trasmissione di Raitre «Il processo del lunedì» condotta da Enrico Varriale - dove si discuteva di stadi - nella sostanza ha bocciato il progetto preliminare presentato dal patron Aurelio De Laurentiis per il nuovo San Paolo. De Magistris lancia un ultumatum al presidente del Calcio Napoli mica da ridere: «Abbiamo creato le condizioni per fare in modo che la società possa investire per lo stadio, il San Paolo richiede un investimento economico importante.



Se il presidente non farà un’offerta seria nel giro di poco tempo, valuteremo altre piste». Cosa significa offerta seria? Quella presentata non lo è? E perché allora gli uffici non l’hanno formalmente ancora respinta ed è allo studio dei tecnici del Comune? De Magistris precisa ancora: «Il piano di fattibilità finanziaria allegato al progetto è insufficiente e noi siamo pronti a valutare altre opzioni. E specifico che non si tratta di altri privati».





De Magistris, dunque, esce allo scoperto su una vicenda che si trascina da anni. I 20 milioni messi sul tavolo dal patron per mettere mano alla vetusta struttura di Fuorigrotta per il sindaco non sono sufficienti. Anche se il maquillage intravisto eliminerebbe molte delle lacune attuali.



Certo, uno studio aperto, nel senso che di qui a quello definitivo potrebbe essere radicalmente stravolto, messo in campo per avviare il lungo iter della legge 147, però è un punto di partenza non trascurabile. Però al Comune il progetto non piace e piace ancora di meno la richiesta della Società di avere in cambio dei lavori una convenzione di utilizzo dello stadio per 99 anni senza pagare il canone. Nella sostanza, l’investimento di 20 milioni ipotizzato, porta a questo risultato: la Società gestirebbe per un secolo l’impianto al costo di 200mila euro l’anno. Cifra ritenuta bassissima da Palazzo San Giacomo.



Chissà se quella del sindaco è stata una provocazione oppure c’è qualcosa di grosso che sta bollendo in pentola. «Non si tratta di privati» dice l’ex pm, allora atteso che il Comune è in stato di predissesto e dunque non ha la possibilità di fare investimenti, per reperire i fondi e riammodernare lo stadio c’è una sola strada, quella di attingere ai fondi europei. Naturalmente con il sostegno della Regione. E questo può esserci solo a patto che i finanziamenti abbiano come finalità il miglioramento dell’area urbana in cui ha sede il San Paolo.
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