Carpa celeste 

Venerdì 12 Luglio 2013, 12:12 - Ultimo agg. 19 Marzo, 09:15
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Elena Stancanelli per “Repubblica” deve raccontare la biblioteca degli animali, mettere insieme più libri che antologizzano gli autori che li hanno utilizzati e anche saggi che ne analizzano i significati. E chissà, complice lei, i suoi gusti, le opportunità o anche una strana piega del tempo, in questi elenchi, articoli estivi   –  “Gli animali vivono solo d’estate”, sarebbe un libro da scrivere – manca sempre Annamaria Ortese, in assoluto la scrittrice che più ha utilizzato (non solo nei titoli: l'iguana, il cardillo, il puma) gli animali. In “Corpo celeste” scrisse: «Nelle favole delle nazioni la trasformazione degli uomini in animali ritorna come castigo», frase che da sola basterebbe a farne un libro, l’ha raccontato Elisabetta Rasy: “La Bestia che parla”.
Anna Maria Ortese era convinta che gli animali fossero il tramite con l’invisibile, creature angeliche e misteriose (santità animale), qualche volta mostri gentili (i padri-leoni), spesso agnelli sacrificali, che mettono alla prova gli umani e sanno trasformarsi  e trasformare. Anche stavolta sono serviti per raccontarci come la superficialità abiti gli uomini e le donne ma soprattutto le pagine di cultura dei quotidiani. 
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