Sia in forma cartacea sia online, questionari sui progetti nelle scuole sono stati compilati da oltre 2000 studenti da tutta la regione, che hanno descritto all'Uds la presenza di tutor, orari e frequenza, ente o azienda coinvolta, attività svolta, coinvolgimento e decisionalità studenti, eventuali spese e affinità con il percorso di studi e hanno espresso valutazioni personali (eventuale sottrazione di tempo, diritti negati, maltrattamenti) e proposte. Risultato? «Dei intervistati, il 46% ha dovuto sostenere delle spese per partecipare all’alternanza (attinenti ai trasporti non rimborsati - per la maggiore -, al costo della partecipazione in alcuni progetti), il 63% ha svolto percorsi non inerenti al proprio indirizzo di studi, il 38% ritiene che siano stati negati diritti che dovrebbero essere garantiti». Non solo: «Il totale degli studenti intervistati, ben il 100%, vuole essere coinvolto nella determinazione del proprio percorso di alternanza».
In particolare, dai questionari è emerso che studenti di un alberghiero di Salerno si sono trovati a lavare i piatti; ragazzi di un Istituto agrario di Benevento sono stati mandati a raccogliere le olive; studenti di diversi istituti e licei di Salerno sono stati utilizzati agli infopoint delle Luci d'Artista; studenti di un liceo scientifico di Pomigliano si sono ritrovati a fare volantinaggio per l'azienda.
L'anno prossimo il percorso alternanza scuola-lavoro, ricorda l'organizzazione, «sarà anche materia dell'esame di Stato per i maturandi al posto della tesina, dopo l'approvazione della delega sulla valutazione la scorsa primavera». La ricerca è stata realizzata con la campagna «Diritti, non piegàti».