Familiari dei disabili in piazza per la legge: «Non siamo fantasmi»

Familiari dei disabili in piazza per la legge: «Non siamo fantasmi»
di Maria Pirro
Domenica 15 Ottobre 2017, 18:59
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Come fantasmi davanti al Parlamento. I caregiver, familiari che assistono disabili e anziani gravemente ammalati, annunciano una manifestazione a Montecitorio perché la legge che li riguarda, attesa da 20 anni e in discussione in commissione Lavoro al Senato, svela ma non allevia il disagio vissuto nel silenzio: tra le pieghe del fascicolo, mancano i fondi per aiutare concretamente questi italiani, complessivamente 3,3 milioni. E gli stessi politici di maggioranza e opposizione, che hanno promosso una serie di interventi, confermano che le misure sono insufficienti, promettono correttivi e incalzano il governo; mentre il ministero del lavoro, con il sottosegretario Franca Biondelli, mostra attenzione, affidando una dichiarazione al Mattino.

È iniziata, dunque, la mobilitazione. Martedì 17 ottobre, allo scadere del termine per presentare gli emendamenti al disegno di legge, i caregiver sono pronti a inscenare la protesta carica di simboli. L'immagine evocativa sono le tuniche riunite e i lenzuoli bianchi sul volto per dire: «Io esisto, ovvero non siamo fantasmi».

Maria Simona Bellini, presidente del Coordinamento nazionale famiglie disabili, spiega le ragioni dell'agitazione: «Non vogliamo leggi truffa, senza contenuti, ma che il nostro ruolo sia finalmente riconosciuto e sostenuto, e non con misure diverse da regione a regione, discriminanti a seconda del territorio di residenza». Perplessità condivise dall'associazione napoletana Tutti a Scuola e già espresse dal presidente della onlus Toni Nocchetti. Augusto Battaglia, di FederAnziani, afferma: «Apprezziamo la volontà di intervenire, ma il testo non introduce vere soluzioni». L'associazione caldeggia una riforma più generale del welfare presentata sui tavoli istituzionali, all'Inps e al governo. «Suggeriamo di rivedere l'assegno di accompagnamento, introducendo 4 livelli invece di un importo unico, ma adeguato ai bisogni di assistenza come avviene in Francia e Germania e anche in provincia di Bolzano», spiega Battaglia. Costi dell'operazione: «Circa 19 miliardi anziché 13, ma la spesa maggiore verrebbe compensata dalla riduzione dei rimborsi a residenze sanitarie anziani e centri di riabilitazione e dal calo di ricoveri impropri in ospedale (risparmi stimati per oltre 5 miliardi), nonché da un aumento delle entrate fiscali per lavoro finora sommerso (1,5 miliardi). Ma, soprattutto, sarebbe il modo per assicurare una migliore qualità della vita a disabili e caregiver».

La protesta entra, martedì 17 ottobre, anche nel palazzo: la senatrice Laura Bignami, tra i promotori di uno dei tre disegni di legge unificati nel testo in commissione Lavoro, annuncia una conferenza stampa per illustrare le modifiche proposte. La prima: «Bisogna assolutamente cancellare una norma che azzera i permessi sul lavoro per quei parenti, esclusi i genitori degli ammalati, riconosciuti come caregiver nelle nuove norme senza che abbiano accesso ad alcuna agevolazione». Sul punto, l'accordo sembra possibilee trasversale. Il senatore Pippo Pagano è relatore del disegno di legge. «Un testo-base su cui lavorare, non il migliore possibile», premette e invita i colleghi ad agire. «Spero ci sia collaborazione attraverso la presentazione dei necessari emendamenti. Ma è decisivo anche capire quali somme il governo vuole mettere a disposizione».

Ignazio Angioni, primo firmatario di un'altra delle tre proposte unificate, fa parte della maggioranza e ammette: «C'è senza dubbio un problema di costi, ma non si tratta solo di trovare nuove risorse. Bisogna razionalizzare quelle esistenti, cambiare le coordinate del welfare, affinché più fondi vengano dirottati sull'assistenza domiciliare integrata. La legge in discussione deve essere un punto di partenza». In concreto, per il senatore del Pd va modificato il taglio dei permessi in ufficio (stessa osservazione di Bignami) e l'indicazione delle ore minime di assistenza, 54 a settimana fissate per accedere a forme, al momento indefinite, di aiuti. «L'obiettivo è sostenere anche i caregiver che lavorano», aggiunge. E, per dare concretezza al disegno, Angioni suggerisce di «delegare il governo ad approvare un provvedimento che stabilisca i sostegni ai caregiver, in ambito fiscale per esempio attraverso detrazioni, ma anche in campo assicurativo e previdenziale».

Risposte sono attese. Il sottosegretario al Lavoro, Franca Biondelli, dichiara al Mattino: «Stiamo esaminando il testo di legge che è stato unificato di recente, il 27 settembre scorso. Siamo attenti al problema e stiamo facendo i dovuti approfondimenti, confrontandoci con i parlamentari e con le associazioni».