Anabolizzanti, le mire dei clan: un business di 50 miliardi di euro. «Ma così aumentano i tumori»

Anabolizzanti, le mire dei clan: un business di 50 miliardi di euro. «Ma così aumentano i tumori»
di Francesco Lo Dico
Sabato 2 Dicembre 2017, 16:03 - Ultimo agg. 3 Dicembre, 15:23
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Era una vera e propria centrale dello spaccio di anabolizzanti, quella smantellata dai carabinieri del Nas di Torino, che ieri hanno fermato 50 persone che acquistavano on line sostanze dopanti per poi distribuirle al dettaglio tra frequentatori di palestre, addetti alla sicurezza e personal trainer di mezza Italia. Accusati a vario titolo di furto, ricettazione e commercio illecito di sostanze anabolizzanti, stupefacenti e farmaci pericolosi per la salute, i cyber pusher provenienti dall'Italia e dall'Est dell'Europa sono stati fermati in blitz distinti tra Novara, Alessandria, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Varese, Pavia, Lodi, ma anche a Napoli e a Salerno.

Nel corso dell'operazione sono state sequestrate oltre 500 tra fiale e confezioni di medicinali, 200 confezioni vuote, siringhe e attrezzature. Numeri che sono soltanto la punta dell'iceberg di un fenomeno ormai finito fuori controllo. Attratte da guadagni stellari e rischi operativi ridotti, ndrangheta, camorra e mafia hanno messo da tempo le mani sul doping on line, grazie a rapporti sempre più stretti con la criminalità organizzata dell'Europa dell'Est.

«Dietro la filiera dei farmaci contraffatti sono le parole dei Nas - c'è la criminalità perché i ricavi sono enormi. Un euro investito su uno stupefacente rende 16 volte, sui farmaci 2500. Il giro d'affari accertato è di 50 miliardi l'anno». Negli ultimi dieci anni, i carabinieri hanno sequestrato in Italia 89 milioni di dosi di steroidi fra sportivi, palestre, farmacie clandestine e depositi vari. In media sono dunque in circolo nel nostro Paese, acquistati on line, 8 milioni di prodotti dopanti all'anno per un business di 500 milioni di euro, che secondo le stime di Libera cresce ogni dodici mesi tra il 15 e il 20 per cento. Un business di questo genere, non poteva che attrarre anche i clan della Campania, dove negli ultimi tempi i sequestri sono stati sempre più massicci e frequenti.

A novembre dello scorso anno, per fare un esempio, i carabinieri arrestarono infatti tra Napoli e Caserta sette persone accusate di associazione per delinquere, ricettazione, usura, estorsione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, che distribuivano Cialis, Nandrolone, e ormone della Crescita, presso molte palestre di Napoli, Caserta, Marcianise, Vitulazio e Casoria, anche tramite prestiti poi riscossi con metodo mafioso. Anche in quel caso, apparvero evidenti i legami con la malavita ucraina. Uno schema persistente, che da Colleferro, dove sono state sequestrate 27mila pasticche due anni fa, a Bologna e Catania, si ripete identico in tutta la Penisola, grazie ai buoni uffici del web, dove oggi, alla voce anabolizzanti si trovano più di 80mila risultati che rimandano a siti on line che pullulano di anabolizzanti in pronta consegna.

Il web dell'Est Europa è per i trafficanti di farmaci dopanti una vera frontiera di conquista. L'acquisto di farmaci è anonimo, facile, e incentivato da prezzi di saldo, abbattuti anche del 60%-70%. I principi attivi, sono infatti lavorati in Russia. E i rischi sono minimi, almeno per due ragioni. In primo luogo, i controlli nelle palestre sono molto rari e limitati per lo più alle indagini dei Nas. E in secondo luogo, la legge italiana non punisce chi fa uso personale di steroidi a fini estetici, a meno che non ne ricavi qualche vantaggio economico dalla vendita e della distribuzione. L'estrema facilità con cui le sostanze dopanti possono essere acquistate on line con una normale Postepay, è certificata d'altra parte da una sommaria indagine, che ci mette sulle tracce di numerosi market del doping che battono la bandiera della Repubblica Ceca.

È il caso di anabolizzanti24.com, che ha dominio protetto ma sede a Praga. E che offre in ottimo italiano, anabolizzanti a prezzi stracciati. Su tutti le fiale di testosterone della Moldavia, 5 boccette da 50 mg a 34 euro, e l'ormone della crescita cinese a 59 euro. Sconto di 10 euro sul primo ordine, spedizione gratuita sopra i 100 euro, e tempi di consegna fra i 3 e i 6 giorni, fanno dell'ecommerce ceco la vera Amazon del doping. Molto simile ad anabolizzanti24 è anche stereoidi365.com che ha anch'esso sede a Praga. Offre il prezzo minimo garantito, il servizio clienti, e la possibilità di pagare con una comune Postepay prodotti scontatissimi: al momento della nostra verifica, 1000 milligrammi di steroidi iniettabili tedeschi, sono offerti a 85 euro. Si trova in Repubblica Ceca anche un altro sito di shopping in italiano, anabolizzanti.bulking.space, che offre alcuni dettagli interessanti sulle tecniche di consegna. I gestori spiegano nella Faq che gli steroidi vengono spediti avvolti in carta fotografica e carbonio, per eludere i raggi X della dogana. E che possono essere nascosti in altra merce come i giocattoli o le videocassette.

Lo stratagemma pare funzionare bene. Il refrain che circola nei siti dell'Est è sempre lo stesso: prodotti ottimi, a prezzi imbattibili. Peccato però che nessuno di questi dia qualche rudimento sui rischi per la salute connessi ai prodotti. È il caso dell'ormone della crescita, ad esempio, che negli ultimi anni ha provocato un forte incremento dei tumori intestinali. «L'assunzione di ormoni e steroidi in soggetti sani ammonisce il medico sportivo Luca Speciani, presidente dell'Ampas - porta a una ribellione del corpo: così se per esempio se si assume testosterone, a lungo andare l'organismo non lo produrrà più da solo e i testicoli si ridurranno via via. Queste sostanze favoriscono l'insorgere di tumori e possono provocare malattie autoimmuni». Intanto, stretto nelle metastasi della mafia, il mercato della morte cresce indisturbato.
 

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