Smartphone, internet o app, ecco
dove si vedrà il calcio di serie A

Smartphone, internet o app, ecco dove si vedrà il calcio di serie A
di Salvatore Riggio
Martedì 6 Febbraio 2018, 14:21 - Ultimo agg. 18:34
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Al tifoso italiano il calcio non lo si può negare. Già in estate dovremo vivere l’incubo di un Mondiale senza gli azzurri, se poi ci toccano anche la serie A, allora si rischia una vera rivoluzione. Mettendo da parte ogni considerazione sulla scelta epocale presa all’unanimità in via Rosellini, la domanda che ora si fanno tutti è una sola: in sostanza, dove si vedrà la serie A? Secondo MediaPro su tutte le piattaforme esistenti: pay tv, internet, smartphone. In attesa che prenda corpo il progetto di un canale delle Lega serie A (il vero obiettivo dei catalani), gli spagnoli vogliono vendere più calcio possibile a tutti gli operatori della comunicazione. Come ha spiegato Jaume Roures, il presidente di MediaPro, ora bisogna convincere tutti dell’importanza di dare la stessa immagine a tutto il torneo: «Il marchio calcio deve essere identificabile, come quando si guarda una partita di Premier e si capisce subito di che campionato si tratta. È un lavoro che la Lega, i club e noi dobbiamo fare», le parole del numero uno spagnolo.

RIVALUTARE IL PRODOTTO
Facendo un passo alla volta, MediaPro ora deve sedersi al tavolo con le varie piattaforme, studiare con loro dei pacchetti e procedere alla vendita. Come era stato specificato già a fine gennaio, nessun operatore (soprattutto Sky e Mediaset) sarà messo all’angolo. Anzi, ora potranno trattare direttamente con gli spagnoli, che studieranno i diversi pacchetti da vendere. Da ricordare, come previsto dal bando, che aumentano da cinque a otto le finestre sulle quali saranno spalmate le partite di campionato del prossimo triennio (le gare serali si disputeranno alle 20.30 e non più alle 20.45). MediaPro si definisce un partner globale. Gli spagnoli ascolteranno le offerte di tutti. Nessuna ipotesi è esclusa. Nemmeno che vadano incontro a Sky (o ad altre piattaforme) per creare un pacchetto secondo i desideri dell’emittente di Rupert Murdoch che - in attesa della decisione dell’Autorità Garante della Comunicazione (entro 45 giorni) - vorrebbe conservare parte del suo prodotto. Ma siamo soltanto all’inizio: «Il nostro obiettivo è vendere più calcio possibile, alla migliore qualità, al prezzo più giusto, collaborando con le piattaforme e aprendo nuove finestre di distribuzione. Per noi è cruciale l’abbonato, vogliamo che chi si abbona possa vedere tutte le partite», la promessa di un altro storico socio, Taxto Benet.
 
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