Scopelliti condannato in Calabria, ma la Cassazione riduce la pena

Giuseppe Scopelliti
Giuseppe Scopelliti
Mercoledì 4 Aprile 2018, 22:50 - Ultimo agg. 5 Aprile, 15:08
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Per la prescrizione dell'accusa di abuso di ufficio, la Cassazione ha ridotto di 5 mesi la condanna all'ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti che ora dovrà scontare 4 anni e 7 mesi, anziché 5 anni, in relazione al processo per la parcelle "pazze" del comune di Reggio Calabria che lui ha amministrato. Ad avviso della difesa di Scopelliti l'ex governatore avendo una condanna superiore ai 4 anni non potrà chiedere l'affidamento ai servizi sociali ma «dovrà costituirsi». Sarà possibile chiedere l'affidamento solo quando la condanna da scontare sarà inferiore ai quattro anni.

Con questa decisione la Suprema Corte ha sostanzialmente confermato il verdetto emesso dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria il 22 dicembre 2016 che aveva ridotto da 6 a 5 anni la condanna per l'ex sindaco.

I Supremi giudici inoltre hanno sostituito l'interdizione perpetua dai pubblici uffici con l'interdizione per soli cinque anni. Respinti i ricorsi dei tre ex revisore dei conti del comune reggino Carmelo Stracuzzi, Domenico D'amico e Ruggero De Medici tutti condannati a due anni e 4 mesi ciascuno.

La vicenda giudiziaria si è occupata delle irregolarità nei bilanci comunali dal 2008 al 2010: dagli accertamenti degli ispettori del ministero della Finanze è stato rilevato un disavanzo che sarebbe stato di circa 170 milioni di euro. L'inchiesta reggina era stata avviata allora per l'autoliquidazione di parcelle esose da parte dell'ex dirigente dell'ufficio finanza del comune di Reggio, Orsola Fallara, poi suicidatasi drammaticamente nel 2010 con l'acido muriatico. La decisione della Suprema Corte, presieduta da Maurizio Fumo ha tenuto conto delle richieste fatte dal sostituto procuratore generale Antonio Salzano.

Per Scopelliti, dopo la prescrizione, è rimasta in vita l'accusa di falso ideologico che con la circostanza aggravante, fin nelle fasi di merito, aveva portato all'emissione di una condanna 'pesantè rispetto al tipo di reato.
Il comune di Reggio per rientrare del disavanzo ha dovuto varare un piano di rientro trentennale. Scopelliti in Cassazione è stato difeso dagli avvocati Franco Coppi e Angelo Giarda.
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