«Quell’agenzia mi ha truffata:
volevo andare al Grande Fratello»

«Quell agenzia mi ha truffata: volevo andare al Grande fratello»
«Quell’agenzia mi ha truffata: volevo andare al Grande fratello»
di Vincenzo Ammaliato
Domenica 15 Aprile 2018, 23:47 - Ultimo agg. 16 Aprile, 18:37
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CASTEL VOLTURNO - «Credevo fosse stata non solo la svolta professionale, ma quella della mia vita. E invece è stata solo la delusione più cocente». A parlare è Laura Matrone, una delle aspiranti concorrenti alla trasmissione Mediaset «Il Grande Fratello», truffata dall’agenzia Metropolis di San Marco Evangelista gestita dall’impresario Angelo Esposito. Laura, giovane donna di Castel Volturno, candidata nelle fila del Partito Democratico al rinnovo del consiglio comunale del centro domiziano alle ultime elezioni, conosceva bene l’agenzia di spettacolo casertana, dove era iscritta da più di dieci anni e dalla quale aveva ottenuto numerosi lavori nel mondo dello spettacolo, come cantante, presentatrice e trasformista. Grazie ai servizi dell’agenzia di Esposito, Laura aveva lavorato in numerosi eventi locali e in trasmissioni televisive della provincia di Napoli e di Caserta. A marzo, poi, il suo agente le aveva raccontato di aver finalmente trovato il contatto giusto per le reti Mediaset.
 
Qui era già riuscito a far partecipare alcuni suoi iscritti come concorrenti a programmi pomeridiani. Ma adesso, garantiva, il salto di qualità, che sarebbe stato in grado di trasformarli in protagonisti, facendoli prendere parte a programmi come X Factor, Amici e a Il Grande Fratello. Per Laura aveva pensato a quest’ultima trasmissione, ma per avere il posto nel cast c’era bisogno di oleare alcune maniglie. Per questo le aveva chiesto 5mila euro, da consegnare al fantomatico autore. Laura non ci ha pensato su due volte. Non aveva risparmi che le consentivano di raggiungere quella cifra, ma non poteva perdere quello che immaginava fosse il treno della vita. Peraltro, lavorava con l’agenzia Metropolis da molti anni e mai avrebbe immaginato di subire da quello che riteneva il suo datore di lavoro una truffa.

Quindi ha chiesto soldi in prestito fra i familiari e ha consegnato i 5mila euro in contanti e a nero nelle mani del suo impresario a fine marzo. Il primo aprile, poi, i due si sono sentiti a telefono per gli auguri di Pasqua. Quella è stata l’ultima volta che Laura ha sentito la sua voce. Da quel giorno il buio più assoluto.

Il telefono di Esposito non ha dato più alcun segno di vita e l’ufficio dell’agenzia di San Marco Evangelista è chiuso. A casa sua non c’è nessuno e i suoi parenti raccontano di non sapere dove sia. Per Laura il passaggio dal sogno all’incubo è stato immediato. Compreso quello che le era accaduto ha affidato al suo legale la propria difesa. «Sono consapevole che nessuno mi restituirà la somma che ho affidato al mio ex agente. Ma è importante che le forze di polizia e la magistratura lo blocchino. Un soggetto del genere è pericoloso; non può continuare a ferire altre persone. Per me è stato molto doloroso e non vorrei che altri provassero la mia stessa esperienza». Laura sa di almeno altre dieci persone che hanno affidato all’impresario di San Marco Evangelista somme simili alle sue nel mese di marzo. «Con i soldi che ha rubato a noi – spiega Laura - potrebbe aprire un’agenzia di spettacolo in un’altra parte d’Italia e organizzare la stessa truffa».

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