Casellati, in fumo la trattativa centrodestra-M5S. Salvini: ora provo io

Salvini al Senato dopo l'incontro con Casellati
Salvini al Senato dopo l'incontro con Casellati
Giovedì 19 Aprile 2018, 10:55 - Ultimo agg. 20 Aprile, 10:40
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Chiuso senza risultati anche il secondo roud di consultazioni condotte dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per formare un governo M5S-Lega, che a questo punto sembra tramontato. Luigi Di Maio ha aperto a un accordo di programma con la Lega ma ha ribadito lo stop a qualsiasi possibilità di un tavolo che comprenda anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Il leader dei 5 stelle sostiene che, pur con tutte le aperture, non si possono superare certi limiti. Insomma ilveto su Silvio Berlusconi resta. I 5 stelle si sono detti disponibili a formare un governo con l'appogio esterno di Forza Italia, ma la proposta è stata rispedita al mittente dall'ex premier. Salvini per superare lo stallo annuncia: «Mi metto in campo io». Oggi Casellati torna al Quirinale a riferire al capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Di Maio. «Ho detto a salvini che c'era la disponibilità a firmare contratto di governo», ha dichiarato Di Maio dopo l'incontro con Casellati al Senato. «Con tutta la buona volontà a collaborare nulla per me è perduto e nulla si chiude ma non possiamo andare oltre certi limiti», ha proseguito sottolineando che «se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche, Di Maio, Salvini, Berlusconi e Meloni per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche, voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario». 

 



«Con Matteo Salvini abbiamo avuto sintonia su vari temi. È chiaro che ci sia disponibilità a discutere su programmi», ha aggiunto. «Nulla è perduto e nulla si chiude, ma non andiamo oltre», ha proseguito il leader 5 stelle. «Siamo disponibili anche a considerare non ostile un sostegno da Fi e Fdi» ma «il governo si forma su contratto firmato da due persone» M5s e Lega. «Con molta onestà vi dico: andremo avanti ma senza pensare a colpi di scena a Di Maio al tavolo con quattro partiti a trattare sui ministri, a Di Maio al governo senza essere alla presidenza del Consiglio, immaginatevi se M5S potrebbe essere disponibile a ciò», ha osservato ancora il leader grillino. «Non ci si può chiedere di ricominciare da capo con tavoli che già durante» la trattativa per le presidenze «non abbiamo condiviso. Non si può pensare che tre forze politiche contrattino ministri e sottosegretari, immaginate a che era politica si torna», ha ribadito Di Maio.

Forza Italia. «Il supplemento di veto pronunciato dal Movimento 5 Stelle dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, il rifiuto di formare un governo. Si tratta dell'ennesima prova di immaturità consumata a danno degli italiani. Il centrodestra unito e Forza Italia hanno invece dimostrato di essere pronti e compatti nella volontà di dare le risposte che il Paese necessita». È quanto si legge in una nota di Forza Italia che replica alle affermazioni di Di Maio e al nuovo veto posto su Berlusconi.

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Salvini. «Noi faremo di tutto per avere un governo ma gli italiani hanno scelto di premiare l'interno centrodestra, non solo la Lega. Non è che il governo lo fai solo con la Lega», ha detto in serata Salvini da Isernia. «Ci proverò fino alla fine, se serve mi metto in campo direttamente io, pur di non perdere altro tempo. Non mi interessano logiche politiche, come "non farti avanti se no ti bruci". Non ho tempo da perdere e l'Italia non ha tempo da perdere», ha aggiunto. «Mi metto in campo, io e o la va o la spacca». «Stiamo facendo esercizio di pazienza e dialogo, perché ti alzi la mattina con Tizio che insulta Caio. Sto cercando di mettere d'accordo tutti, ma se non si muove nulla il governo lo metto in piedi io», ha continuato il leader della Lega nel suo comizio in piazza. «E se non ce la facciamo si va alle urne», ha aggiunto tra gli applausi. 

«Non vorrei che qualcuno non avesse la stessa voglia di far partire un governo subito, da tutte le parti. Secondo me c'è qualcuno che tifa a far saltare un accordo politico per inventarsi l'ennesimo governo tecnico che poi spenna gli italiani, a questo la Lega non sarà mai disponibile», ha chiarito poi il leader leghista. «Il dubbio mi viene», ha quindi risposto a chi gli chiede se i 5 stelle, a suo giudizio, pensano a un «inciucio» con il Pd. «Mi stupisce Di Maio che un giorno dice con la Lega, un giorno con il Pd, sono un po' ballerini - ha continuato -. A me piace la coerenza. Io non sono disposto a portare i voti della Lega al Pd di Renzi e Boschi, neanche se mi offrono 30 ministeri. Mai, non lo faremo mai».


«Per noi è improponibile un governo con chi ha perso», aveva detto il leader leghista al termine delle consultazioni con il presidente del Senato. «Nutriamo la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che in molti hanno portato avanti fino a oggi», ha aggiunto. «Confidiamo che il secondo partito superi i veti e accetti finalmente di sedersi al tavolo parlando di programmi e non dai posti». ha proseguito il leader della Lega. «È l'ultimo appello alla responsabilità si parli di temi e non di posti e spero che questo venga consegnato alla presidente Casellati», ha aggiunto Salvini.

 


«Abbiamo riportato al presidente Casellati la speranza che» si riesca a fare un governo «che rappresenti il voto degli italiani dopo tanti governi non rappresentativi» e che ci sia quindi «un accordo fra i primi e i secondi, fra il centrodestra votato dagli italiani e i 5 Stelle che sono il secondo partito», ha poi ribadito il capo della Lega. «Ieri siamo usciti di qui con gli schiaffoni, se oggi usciamo con i sorrisi metà dell'opera è fatta, il resto lo facciamo la prossima settimana. Speriamo che oggi sia il giorno buono: confidiamo che si possa fare un governo di chi ha vinto le elezioni. Se cadono i veti, se cadono i "no" si può iniziare a lavorare», ha detto ancora Salvini. «L'accordo con i cinquestelle è di parlare di cose da fare. Se cadono i veti si parte, si parla di programmi. Noi siamo disponibilissimi a farlo, come Di Maio chiede da tempo».
 


M5S. Intanto si registra un nuovo veto dei 5Stelle a Berlusconi, mentre il capogruppo grillino al Senato Danilo Toninelli apre alla trattativa con il Pd: «Noi parliamo solo della Lega perché il presidente Mattarella ha dato alla Casellati un mandato specifico - dice a Rtl 102.5 - ma noi non è che non stiamo parlando al Pd al quale rinnoviamo la proposta di sedersi a un tavolo e scrivere un contratto di governo.
Io spero che su sollecitazione anche del presidente della Repubblica facciano un passo avanti. Se il Pd vuole realizzare un programma serio noi ci siamo, noi abbiamo il reddito di cittadinanza e loro hanno il reddito di inclusione, troviamo una via di mezzo e combattiamo la povertà». E poi: «All'interno del metodo del contratto alla tedesca a me che ci sia Matteo Renzi o meno importa poco perché lui sarà obbligato a votare quelle proposte in Parlamento».


Pd. Stamani si è riunita la segreteria nazionale del Pd e, a quanto si apprende, ha confermato la linea di restare all'opposizione. «Ora - sintetizzano fonti della segreteria - è il momento della verità per centrodestra e Cinque stelle dopo settimane di veti e scontri a danno del Paese. Noi manteniamo una linea coerente di minoranza parlamentare e proposta al Paese». 

Renzi. «Adesso, come abbiamo detto dal primo giorno, tocca ai vincitori delle elezioni. E vediamo se saranno in grado di farcela. Tocca a loro, come diciamo da sempre». Lo scrive Matteo Renzi, ex segretario del Pd, nella sua newsletter Enews. 

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