Uomo bruciato nella sua auto,
​la verità nei cellulari

Uomo bruciato nella sua auto, la verità nei cellulari
Martedì 15 Maggio 2018, 14:17
2 Minuti di Lettura
Dopo dieci giorni, ipotesi investigative tante, ma poche certezze. Il «giallo» del Taburno resta tale e la soluzione non pare dietro l'angolo. Una trentina di interrogatori, perquisizioni a raffica ma non arriva la svolta. Nelle ultime ore anche un sopralluogo degli inquirenti sul luogo del ritrovamento dell'auto con all'interno un corpo carbonizzato. Lo hanno fatto i carabinieri del Reparto operativo provinciale e quelli della compagnia di Montesarchio, che pure avevano visionato ampiamente la zona nell'immediatezza del ritrovamento. Hanno voluto verificare di nuovo la scena del crimine in territorio di Cautano: il luogo dove qualcuno ha deciso, dopo aver ucciso l'occupante dell'auto, di darvi fuoco per neutralizzare gran parte delle tracce. Ma chiaramente non tutte perché Dna ed eventuali resti di proiettili sono, in ogni caso, repertabili. E finora mancano i dati ufficiali su questi due fronti, gli unici che possono dare delle certezze, anche se qualche anticipazione è già arrivata agli inquirenti. Finora una serie di elementi portano alla conclusione che il corpo senza vita sia quello di Valentino Improta 26 anni, con qualche precedente penale e, alla vigilia della scomparsa, indagato per una rapina finita tragicamente ai danni di un anziano. Dopo dieci giorni di indagini poche le certezze per gli inquirenti. Gli interrogatori sono stati effettuati su più fronti: dai familiari di Valentino Improta, (genitori, compagna, sorella) a quelli dei suoi amici. Nessuno ha permesso di ricostruire un movente certo per un evento così tragico e brutale. La rapina agli anziani viene ritenuta un punto di partenza di un'attività delinquenziale che doveva essere senza dubbio molto più ampia. Non è pensabile che anche se finito tragicamente, un tale tipo di reato possa portare a un epilogo anch'esso simile. Quel rogo dell'auto riporta a eventi efferati che sono più frequenti in altre zone della regione, e che ora giungono anche nel Sannio a riprova di un deteriorarsi anche dei rapporti nell'ambito della mala.

A tal riguardo, gli inquirenti guardano con molta attenzione anche alla malavita delle province limitrofe, tenuto conto che spesso si registrano incursioni. Anche recenti blitz delle forze dell'ordine hanno confermato come si creino dei sodalizi tra elementi del Casertano e del Napoletano con quelli del Sannio.

Negli uffici della Procura della Repubblica anche ieri mattina consueto incontro tra i magistrati che coordinano le indagini, il procuratore Aldo Policastro e il sostituto procuratore Assunta Tillo con gli ufficiali dell'Arma. L'intero apparato investigativo della valle Caudina è stato coinvolto anche se i risultati non sono finora decisivi e il giallo resta senza soluzione. Al vaglio anche i tabulati per ricostruire le telefonate fatte da Valentino Improta, tenuto conto che il suo telefonino non è stata rinvenuto nell'auto data alle fiamme. Mentre l'auto non è stata registrata dalle telecamere che costellano il territorio di Cautano.

e.m.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA