Rivoluzione Mediaset, ecco i nuovi palinsesti: e Renzi approda su Rete4

Rivoluzione Mediaset, ecco i nuovi palinsesti: e Renzi approda su Rete4
Giovedì 5 Luglio 2018, 12:20 - Ultimo agg. 6 Luglio, 14:56
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La rivoluzione dell'autunno Mediaset è il restyling di Rete4, che da settembre cambia grafica, propone 5 prime serate autoprodotte, punta sull'attualità, chiama Gerardo Greco a guidare il Tg4 e Barbara Palombelli a sfidare Lilli Gruber. Obiettivo, catturare nuovo pubblico «informato, esigente, consapevole». Inevitabile pensare alla concorrenza a La7, anche se il vicepresidente e ad Mediaset Pier Silvio Berlusconi precisa: «Non vogliamo fare un'operazione contro La7, ma dare alla rete una dimensione più generalista».
Dalla politica al Milan, al successo dei Mondiali televisivi alla sitcom di Totti e Ilary Piersilivio Svela nuovi progetti nel cassetto.

I nuovi palinsesti In prime time arrivano un nuovo talk show politico con Nicola Porro (che resta anche alla guida di Matrix su Canale 5), in onda probabilmente il lunedì; Freedom - Oltre il confine, la divulgazione a cura di Roberto Giacobbo, anche lui come Greco transfuga dalla Rai, che dovrebbe occupare la casella del martedì; il mercoledì toccherebbe invece all'intrattenimento con un nuovo progetto di dieci puntate affidato all'ironia intelligente di Piero Chiambretti; il giovedì ancora attualità, con un nuovo programma condotto da Gerardo Greco; il venerdì la conferma di Quarto grado. Nell'access prime time, Barbara Palombelli sfida Lilli Gruber e il suo consolidato Otto e mezzo con Stasera Italia: in primo piano il dibattito sui temi di attualità con gli ospiti. Il programma andrà in onda anche nel week end con Giuseppe Brindisi.

E se Quinta colonna per ora è finito nel cassetto, «con Paolo del Debbio - assicura - stiamo lavorando a nuovi progetti». Quanto a Maurizio Belpietro, che conduceva Dalla vostra parte, «i rapporti sono più che ottimi. Troveremo altre forme di collaborazione, non c'è niente di problematico». E Mario Giordano, sottolinea il direttore generale informazione Mauro Crippa, «è una colonna portante di Mediaset. Stiamo pensando a una striscia di opinione tutta sua».


Il progetto con Renzi «Può essere interessante» per Mediaset trasmettere il nuovo format di ispirazione culturale che Matteo Renzi avrebbe intenzione di realizzare su Firenze. «Ci hanno contattato, stiamo aspettando di vedere che tipo di prodotto sarà», spiega il vicepresidente e ad dell'azienda di Cologno Monzese. «Potrebbe andare in onda su Rete4, o su Focus», aggiunge. E a chi gli ricorda gli ascolti da rete tematica di Focus, risponde alludendo - con una battuta - al risultato elettorale del Pd. Poi, con toni più seri, aggiunge: «Credevo in Renzi, mi ero fatto affascinare, convinto che avesse una marcia nuova. Ma non ha rispettato le competenze degli altri. Si è messo al centro e si è isolato. A parole bene, bene, bene. Ma nella realtà dei fatti le cose sono andate diversamente»

La sitcom di Francesco Totti e Ilary Blasi come Casa Vianello «L'idea ci era venuta tempo fa, ne ho anche parlato con Ilary. Ho letto ora di questi progetto, è interessante: insieme - conclude il vicepresidente e ad Mediaset - possono fare qualcosa di bello».

Il futuro della tv «Nel Movimento Cinque Stelle devono mettersi d'accordo sul futuro della tv: se il vicepremier Di Maio sostiene che le tv generaliste italiane 'hanno i giorni contatì, Grillo dice che bisogna mettere sul mercato due reti pubbliche e portare a casa miliardi di euro. Mi sembra che le due cose non vadano d'accordo».  «Tutto si può dire, ma non che Mediaset non innovi e non rischi».

Nella recente strigliata del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Di Maio a Rai e Mediaset Pier Silvio Berlusconi coglie «frasi condivise e benvenute se vengono lette come spinta per le aziende italiane a innovare. Ma più di quello che a Mediaset abbiamo fatto, in termini di investimenti, rischi e spirito imprenditoriale, non si poteva fare. Penso a Mediaset Espana come a Premium, al restyling di Rete4 che stiamo per lanciare come a Infinity, il primo servizio Ott in Italia che siamo stati noi a mettere in campo».

Per l'ad Mediaset - che lo ripete come un mantra - la tv generalista avrà ancora lunga vita: «Ho letto il report di Morgan Stanley citato di Di Maio, ma vi posso dire - sottolinea rispondendo alle domande dei cronisti in occasione della presentazione dei nuovi palinsesti autunnali a Montecarlo - che nei miei archivi ho trovato un report che sentenziava la morte della tv generalista già nel 1998».
Quanto all'idea di una 'Netflix italianà lanciata da Di Maio, «per farla c'è bisogno di prodotto e dunque di risorse. Gli editori italiani devono essere favoriti e aiutati - incalza - non contrastati. Altrimenti non c'è azienda italiana in grado di farla».


Papà Silvio «Papà fisicamente sta benissimo. Certo, vive un particolare momento politico e della sua vita da quasi 82enne. Ma è comunque un leone combattivo: sta capendo come muoversi e dove andare».

I mondiali Mediaset Il successo dei Mondiali sulle reti Mediaset è andato, in termini di ascolti e di raccolta pubblicitaria, «ben oltre le aspettative»: «è una sfida vinta, e pensare che all'inizio l'unica cosa sicura era 'mai dire Forza Italià», sottolinea con una battuta il vicepresidente e ad Pier Silvio Berlusconi, che a pochi giorni dal gran finale ammette di «tifare per il Brasile». E ora qual è il sogno? «Trasmettere i Mondiali con l'Italia», confessa con un sorriso. «L'appetito vien mangiando», aggiunge a margine della presentazione dei palinsesti autunnali a Montecarlo, rispondendo a chi gli chiede se Mediaset si siederà al tavolo dei diritti di Qatar 2022.
«Ma stando alle cifre circolate, difficilmente investimenti del genere rientrerebbero nella logica costi-ricavi della nostra azienda». Intanto Mediaset ha portato a casa «un accordo quadriennale per trasmettere in esclusiva le migliori partite delle altre Nazionali (Italia esclusa) della Nations League e delle qualificazioni a Euro 2020 e ai Mondiali 2022».

Il Milan Da sempre orgoglioso - anche per motivi di famiglia - della sua fede rossonera, quest'anno Pier Silvio Berlusconi confessa di «non aver fatto l'abbonamento al Milan». Poi aggiunge, parlando con i cronisti a Montecarlo a margine della presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset: «Non conosco la situazione finanziaria del Milan, ma ovviamente mi auguro che possa ritrovare la giusta serenità di gestione per continuare la sua strada gloriosa».
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