De Luca: «Cancelliamo il termine Terra dei fuochi. Servono 15 siti di compostaggio»

De Luca: «Cancelliamo il termine Terra dei fuochi. Servono 15 siti di compostaggio»
Lunedì 30 Luglio 2018, 14:24
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«Non parlerò mai più della terra dei fuochi, secondo me va cancellata e lo dico anche agli esponenti di Governo». Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, intervenendo a un incontro promosso dalla Coldiretti, a Napoli, dal titolo «Mai più Terra dei fuochi». «Togliamo di mezzo questa espressione, parliamo di Napoli nord, Caserta sud, parliamo di quello che volete - ha affermato - ma basta terra dei fuochi, togliamo di mezzo questa espressione che non ha motivo di esistere». De Luca ha ricordato che sulla Terra dei fuochi «abbiamo cominciato a lavorare nel luglio 2015», quando fu deciso di affidare all'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno un «lavoro per portare a Milano, in occasione dell'Expo, una fotografia della situazione reale della Terra dei fuochi». «Dal lavoro è risultato che solo il 2% del terreno poteva presentare rischi - ha sottolineato - La Campania oggi è la regione più controllata e monitorata di Italia. Se facessimo gli stessi controlli in Lombardia verrebbero fuori cose da sant'Uffizio». «Abbiamo lanciato il programma 'Campania Trasparentè - ha concluso - se ci sono i problemi li denunceremo sennò non vogliamo rotture di scatole».

«Gli impianti si devono fare, altrimenti i rifiuti come dobbiamo smaltirli?» ha detto poi detto Vincenzo De Luca,  intervenendo a un incontro promosso a Napoli dalla Coldiretti. «Se diciamo sempre di no, ci manderanno a quel Paese - ha affermato - a Salerno abbiamo realizzato un impianto in piena città.
Ma è possibile che per fare un impianto a 20 chilometri dal primo centro abitato dobbiamo continuare ad avere i comitati? È da irresponsabili. C'è qualcuno che ha un'altra idea? Ce la dia». «Abbiamo tolto di mezzo i termovalorizzatori - ha sottolineato - ma incentivare la differenziata per arrivare al 60% regionale e realizzare almeno 15 impianti di compostaggio - ha aggiunto - Ed è qui che scatta il 'comitatismò». «Gli impianti di compostaggio producono il compost che serve anche all'agricoltura - ha proseguito - Facciamo la localizzazione più attenta e neutra possibile, che crea meno problemi per il passaggio dei camion che sono 10 al giorno». «Un autoarticolato porta 40 tonnellate - ha detto ancora - sono pochi camion che passano dalle 5.30 alle 6 del mattino». «Dire no è comodo poi alla fine i costi ricadono sulle famiglie e i 190 euro a tonnellata, chi pensate che li paga? I cittadini - ha concluso - Se siete contenti così va bene».
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