Luca Parmitano verso l'infinito e oltre con la missione Beyond: «Test per la Luna e Marte»

Luca Parmitano e il logo della missione Beyond (Foto A.Giannetti/Toiati)
Luca Parmitano e il logo della missione Beyond (Foto A.Giannetti/Toiati)
di Paolo Ricci Bitti
Giovedì 27 Settembre 2018, 15:36 - Ultimo agg. 28 Settembre, 17:22
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Luca Parmitano volerà di nuovo verso l'infinito e oltre con la missione dal bellissimo nome - appunto - Beyond, ma intanto non ha nascosto gli occhi lucidi quando oggi, per il 42° compleanno, gli hanno regalato una foto gigante della "sua" Sicilia scattata dal satellite.

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Per presentare la sua seconda avventura nello spazio, nel prossimo luglio, l'astronauta catanese è ripartito della prima nel 2013: "Ero sulla stazione internazionale da 10 frenetici giorni alle prese con le incombenze interminabili della nostre attività e mi ero fermato solo un istante nella cupola mentre nella notte (che sull'Iss dura solo 90 minuti) stavamo sorvolando il nord Africa. Un balzo sul Mediterraneo e all'improvviso, senza nemmeno una nube in mezzo, ecco per la prima volta la mia isola, quella in cui sono cresciuto, quella in cui, proprio in quei giorni, mia moglie Kathy e le mie figlie Sara e Maia erano insieme ai miei genitori a Catania. Sono restato senza respiro di fronte a quella meraviglia che scorreva sotto di me, tutta, da Capo Passero a Messina e Palermo in un'unica visione. In quegli attimi, laggiù, in realtà nel mio cuore, ho rivisto il bambino che già nei "pensierini" delle elementari scriveva di voler diventare un astronauta".
 



Applausi dalla sala dell'Esa-Esrin (Centro europeo per l'osservazione della Terra) di Frascati al gran completo e in festa perché oggi si celebra il 50° anniversario della sede italiana dell'Agenzia spaziale europea, un altro dei "fari" della scienza  e della tecnologia "made in Italy" che per permette al nostro paese di progredire e di restare al fianco delle grandi potenze delle spazio.

Parmitano è in forma stellare e conta i secondi che lo separano dal decollo dal cosmodromo di Bajkonur alla fine del luglio 2019, sua seconda missione di lunga durata dopo quella di 166 giorni nel 2013: sarà un lungo avvicinamento ma né lui né noi ci annoieremo mentre salirà il ritmo degli allenamenti di questo iron-man che non se la tira e che anzi si schermisce mentre ricordano che sarà il primo italiano con i gradi di comandante di missione, lui che era già stato il primo italiano a "camminare" nello spazio.

"Cercherò di prendere il meglio dei comandanti che ho avuto - Parmitano è anche tenente colonnello pilota collaudatore, pure decorato, dell'Aeronautica militare - e proverò a dare l'esempio all'equipaggio (multinazionale) che metterò davanti a ogni mia esigenza: sarò al loro servizio, in altre parole, per la riuscita della missione".

Di parole, l'astronauta dell'Esa e dell'Agenzia spaziale italiana - rappresentata a Frascati dal presidente Roberto Battiston - è un vero e proprio "cacciatore" per la sua trascinante e insopprimibile volontà di condividere con noi "terresti" le emozioni e le esperienze vissute in orbita. Che poi è anche un dovere per un astronauta, ma che lui non vivrà mai come tale nella sua disponibilità nel cercare di ispirare con le sue missioni chi resta sulla Terra, da un alunno delle elementari a un primo ministro, da un pontefice a uno scienziato in attesa di vedere i risultati che sono affidati agli uomini e alle donne spediti nello spazio per far avanzare più in fretta le nostre conoscenze.

Sono necessarie allora tante parole che a volte nemmeno ancora esistono perché finora solo 556 persone, e dal 1961, sono volate in orbita vedendo scenari fino due generazioni fa ignoti al genere umano, ma è certo che è una parola magnifica quella scelta da Parmitano per battezzare la sua seconda missione: Beyond, ovvero oltre. AstroLuca ha anche buttato giù il bozzetto del logo che verrà cucito sulla sua manica destra (anzi, attaccato con il velcro, inventato, già, proprio per gli astronauti). Racchiuse in un casco da astronauta in cui si specchia l'Europa e la stessa stazione spaziale, sono tratteggiate la Luna e, dietro di essa, Marte. Bellissimo, come tutto ciò che ispira "oltre" (oltre anche al sorriso innescato dal ricordare le gesta del fenomenale Buzz Lightyear in Toy Story).
 
 


"Torniamo in orbita bassa - racconta Parmitano - per preparare le prossime e ormai imminenti missioni verso la stazione spaziale fra Luna e Terra e  verso la Luna, dove è previsto un insediamento stabile, e quelle, tra un paio di decenni, verso Marte".




La Terra come la perla blu vista dallo spazio è intanto la prima immagine che l'astronauta ha associato al nome della sua nuova missione. Il filo conduttore degli oltre 50 esperimenti in programma sono infatti le nuove tecnologie, in primo luogo la robotica, che porteranno l'esplorazione spaziale su un nuovo piano, Oltre l'orbita terrestre. Sul palco anche il capo del corpo astronauti europei, Frank De Winne, primo europeo al comando della Stazione Spaziale. Auguri ad AstroLuca dal direttore generale dell'Esa, Jan Woerner, dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, e dai direttori dell'Esa per il Volo umano, David Parker, e del'Osservazione della Terra, Josef Aschbacher, che ha regalato all'astronauta la foto della Sicilia vista dallo spazio.

Da cabaret da prima serata, a ogni modo, l'apertura della giornata con Parmitano "presentato" dal collega astronauta francese Thomas Pesquet, brillante e non comune esempio di ingegnere aerospaziale con il gusto per la battuta. 


Ci saranno anche alcuni esperimenti italiani a bordo, ha aggiunto Battiston.
Fra i 50 test della missione, ancora in via di definizione, quelli italiani saranno selezionati dall'Asi sulla base della graduatoria stilata dalla stessa agenzia spaziale. «Il nome della missione, Beyond ossia "oltre", evoca il concetto stesso della ricerca, che per sua natura è portata a superare i suoi limiti». Per Battiston il nome della missione «in un colpo solo definisce tutti gli esperimenti, tesi a superare i limiti acquisiti e a migliorare la capacità di conoscere il nostro pianeta»

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