Napoli la Bersagliera compie 100 anni di storia

Napoli la Bersagliera compie 100 anni di storia
di Gennaro Di Biase
Sabato 29 Dicembre 2018, 08:12 - Ultimo agg. 17:34
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Il «secolo», per i latini, non indicava i cent'anni, ma il tempo in cui dura la vita. E tutta la vita di Napoli, d'Europa e non solo è passata al Borgo Marinari in un secolo di Bersagliera. Lo storico ristorante affacciato su Castel dell'Ovo racconta le vicende più antiche e più recenti del mondo: dalle guerre mondiali a Beppe Grillo, da Bergman o Rossellini a Cannavacciuolo, da Totò e Troisi a Belen. E la Bersagliera continuerà a raccontare anche il 2019, con l'imminente «Capodanno del Centenario». Chi vorrà, dalle 20:30 del 31 dicembre, potrà festeggiare l'anno nuovo «lì dove il mare luccica», «perché anche Dalla era un nostro habitué», ricorda Elvira Chiosi, proprietaria e nipote della Bersagliera.

LA STORIA
«Noi siamo alla terza generazione racconta Elvira, ristoratrice ma anche storica che in passato ha insegnato per la Federico II . Mia nonna, Emilia, era la Bersagliera. La chiamavano così a Santa Lucia, per il suo andamento da marciatrice. Era una donna molto determinata e aprì lei il ristorante nel 1919. Poi subentrò mio padre Agostino, prima di me. Durante la seconda guerra mondiale, nel '42, il locale diventò una mensa per l'esercito inglese. Nel '72, col colera, restammo aperti quasi solo noi in città per tenere alta la bandiera della speranza». A Napoli esistono molte aziende centenarie, ma poche sono gestite sempre dalla stessa famiglia: «Lanciamo sempre lo stesso messaggio, grazie al quale qualche anno fa abbiamo avuto un riconoscimento dall'Accademia della Cucina Italiana per la valorizzazione del cibo tradizionale del territorio e della civiltà dell'ospitalità». E come va oggi? «L'aumento delle presenze in città favorisce gli affari sospira Elvira Ma non si riesce a creare un sistema. Nulla viene realmente piantato. Mia nonna diceva sempre: La vigna va curata».

 

LE CURIOSITÀ
Entrando nella sala liberty del '27 affacciata sul mare, set di molti film, tra cui Viaggio In Italia di Rossellini con Ingrid Bergman, sembra di vederli seduti tutti insieme, i vip di ieri e di oggi affezionati alla Bersagliera: Totò, i De Filippo, Troisi, Dario Fo, Napolitano, Dalla (appassionato di orata alla griglia e parmigiana), Anthony Queen, Coppi e Bartali, Alba Parietti, Gabbani, Maradona, la Loren, Mastroianni, Fiorello, Pavarotti, La Capria, De Gregori, Micheal Stipe dei R.E.M., il maestro Riccardo Muti, che non rinuncia mai alla mozzarella, Beppe Grillo, a cena sul Megaride dopo i suoi spettacoli all'Augusteo pochi anni fa. «Qua è passato il mondo intero ricorda Elvira Il Principe de Curtis, come Eduardo, mangiava spaghetti al filetto di pomodoro. «Donna Emilia sa quello che fa, e io so quello che mi mangio», così scrisse l'autore della Napoli Milionaria sul retro di una foto con la sua chef. E passano anche gli chef contemporanei: Bruno Barbieri, per esempio, in foto con il cuoco Raffaele Sannino, o Cracco e Cannavacciuolo. Fino a Belen, che per una sera si cimentata per una scena ai fornelli della Bersagliera.

I PIATTI FORTI
Polipetto in acqua di mare, «cucinato con l'acqua sua», spaghetto alle vongole, frittura di pesce, ricci con ricotta, branzino: questi i piatti forti, oggi come un secolo fa. L'innovazione, invece, riguarda «le tagliatelle alla Bersagliera»: pasta fresca, polipetto, pomodorino e vongole, previste anche per il veglione di San Silvestro assieme, tra l'altro, al risotto con ostriche e champagne, spigola e gamberoni, capitone e baccalà. Con questi strumenti, e con l'arte dell'accoglienza, la Bersagliera ha «convertito» anche l'imprenditore Gianluca Brambilla, lo stesso che mesi fa, in tv ad Agorà, disse: «I napoletani antropologicamente non pagano il biglietto». «Napoletani vi amo», ha scritto di suo pugno il Brambilla sul libro delle dediche del ristorante.
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