Infornata in Regione Campania: via libera a 69 posti, pronti parenti e amici

Infornata in Regione Campania: via libera a 69 posti, pronti parenti e amici
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 22 Febbraio 2019, 07:30
4 Minuti di Lettura
Ci hanno provato nel 2009. E poi alla vigilia delle elezioni regionali del 2015. Ma senza successo. E volete che non ci riprovino ora a far partire una bella infornata di comandati con una pianta organica di ben 69 persone già bella e pronta? Infatti in Consiglio regionale è già tutto fatto. E via con l'ingresso di mogli e parenti anche se sono stati assunti non tramite concorso in aziende pubbliche ma anche a chiamata diretta nelle società miste. Con in testa la Sma Campania, la società «carrozzone» regionale, che ogni fine anno deve ricevere un'iniezione di qualche milione (l'ultima di 8 a dicembre scorso) perché a rischio default ma, stranamente, negli ultimi due anni ha continuato ad assumere.
 
«In Consiglio regionale alcuni politici conducono riunioni carbonare con la connivenza di alcuni dirigenti al fine di tentare un'operazione di mobilità del tutto clientelare», dicono tutte le rappresentanze sindacali (dalla vecchia triplice all'Ugl passando per gli autonomi) mettendo, nero su bianco, ciò che nei corridoi del Consiglio viene definito con la classica verve partenopea «'o zuppone». Ma stavolta, a differenza del passato, le cose sono state organizzate alla grande. Anzitutto gli uffici del personale hanno già redatto un piano di fabbisogno triennale per le persone da assumere in pianta organica prendendole anche dalla platea dei comandati che, a fine legislatura, dovrebbero ritornare invece agli enti di provenienza. Che poi, e lo dicono anche i sindacati, appare un paradosso negli uffici in cui comunque governa Vincenzo De Luca. La Regione, intesa come Palazzo Santa Lucia, ha individuato infatti un fabbisogno totale di 300 persone ma si è affidato al percorso del piano lavoro lanciato proprio da De Luca mentre il Consiglio si è ben guardato dal farlo. Figuriamoci. Perché qui, nell'anarchia del Centro direzionale, vigono ancora le leggi della prima Repubblica e ogni consigliere ha un fratello, una moglie o un parente da sistemare stabilmente nella pubblica amministrazione. Ed ha trovato un sistema, dia-bo-li-co, per farlo con la complicità di consiglieri di maggioranza e opposizioni.

Anzitutto tre anni fa sono saltati i vincoli che imponevano il divieto di prendere parenti dei consiglieri tra le fila dei comandati. Poi l'accelerata: il 17 gennaio nell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale viene decisa la modifica dell'ordinamento in cui, all'articolo 15, si prevede che «i titolari di incarico possono chiamare a far parte degli uffici di stretta collaborazione e supporto personale appartenente ai ruoli della giunta, del Consiglio e degli enti strumentali della Regione, personale di aspettativa, distacco o comando». Leggete bene: con quegli enti strumentali potrà essere assunto anche chi non ha mai fatto uno straccio di concorso per entrare in qualche partecipata regionale.

Non solo perché indovinate cosa si sono inventati? Sono state preparate a tavolino una serie di professioni di cui il Consiglio avrebbe assolutamente e improvvisamente bisogno. Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Luciano Passariello, già finito nell'occhio del ciclone nella vicenda Fanpage e tra i veleni degli alleati, 5 anni fa, perché premeva per far assumere in Consiglio la moglie impiegata in una partecipata regionale, ha poi presentato una proposta di legge per «l'istituzione di una banca dati per la mobilità del personale della Regione». Proposta già discussa in I commissione il 14 febbraio e pronta per il prossimo Consiglio regionale nonostante sia stata presentata il 24 gennaio, integrata il 5 febbraio, assegnata sei giorni dopo alla commissione e 72 ore dopo discussa. Un miracolo nelle lungaggini burocratiche del Consiglio... In pratica con la legge proposta da Passariello, e che arriverà nella prossima assise, gli uffici si danno 60 giorni per individuare le persone necessarie al Consiglio da assumere. Non c'è bisogno di attendere la seduta: nella pianta, lo sanno tutti, sono state individuato 69 figure da assumere stabilmente dall'elenco dei comandati che altrimenti l'anno prossimo dovrebbero far le valigie. Non solo perché questa volta le figure, se passerà la legge, si possono pescare direttamente dagli enti strumentali e portarle in Consiglio. Per sempre. Immaginate levate di scudi nella prima commissione? Scordatevele. Tutti d'accordo, compreso il grillino Luigi Cirillo, che durante i lavori si è ben guardato dal votare contro limitandosi ad una richiesta pilatesca: far mettere a verbale la sua posizione secondo cui c'è un'incongruenza nel dare il via libera anche ai dipendenti delle società miste. Precisazione accordata senza fiatare dai colleghi. Anche perché tutti sanno che la pianta organica è già pronta e sarebbero stati già accolti i desiderata dei consiglieri per sistemare moglie, fratelli e amici vari. In totale 69 posti da coprire. Compreso tre incarichi da giornalista nell'ufficio stampa del Consiglio regionale, di cui uno già opzionato da un consigliere per la moglie...
© RIPRODUZIONE RISERVATA