Crisi Rari Nantes Napoli:
2019 «annus horribilis»

Elios Marsili (foto di Manuel Schembri)
Elios Marsili (foto di Manuel Schembri)
di Diego Scarpitti
Giovedì 14 Marzo 2019, 21:44 - Ultimo agg. 21:55
3 Minuti di Lettura
Braccia conserte, corrucciato e pensieroso. Sul piano vasca con l’immancabile cappellino logato. «Jurgen Klopp» della pallanuoto napoletana, al giro di boa della stagione riflette sulla prima parte di campionato. Elios Marsili intravede fosche nubi all’orizzonte per la Rari Nantes Napoli. Duplice (lecita) preoccupazione: angustiano le sorti dell’impianto di Poggioreale e inquieta la pericolante situazione di classifica. Intristisce (e non poco) osservare lo storico club luciano ultimo in serie B. Collezionate nove sconfitte consecutive, zero vittorie all'attivo, penalizzazione di meno uno in griglia, 28 gol segnati e 133 incassati. Estremamente negativo il bilancio. Negli ultimi due incontri biancocelesti sommersi dalla furia realizzativa del San Mauro a Casoria (22-1) e dalla Jesina (42-0) in trasferta, dove il tecnico Marsili, a causa di infortuni e indisponibilità varie, è stato costretto a schierare la formazione under 15.

Lontani gli anni degli scudetti per la Rari culla della pallanuoto, quando venne coniato il termine Settebello, per indicare la struttura portante della Nazionale italiana, composta da Pasquale Buonocore, Emilio Bulgarelli, Giovanni de Silva, Enrico Fortunati, il capitano Mimì Grimaldi, Bandy Zolyomy (giocatore e tecnico) e Gildo Arena, l’inventore della beduina. Dai fasti d’un tempo all’attuale crisi. L’inesorabile declino ha spinto il consiglio direttivo del Circolo Rari Nantes a valutare le circostanze che hanno condotto a tali circostanze. «Si denunciano con forza i problemi logistici e organizzativi, che hanno penalizzato e continuano a penalizzare la normale attività sportiva. La piscina di Poggioreale, di cui la Rari e in particolare la famiglia Marsili da più di 20 anni si fanno carico, sopperendo alle mancanze e alle inefficienze del Comune di Napoli, che ha inviato lettera di sfratto definendoli «occupanti sine titulo», è troppo piccola e troppo poco profonda per gli allenamenti. Fino all'anno scorso gli stessi venivano effettuati affittando spazi settimanali alla Scandone, che per l'attuale stagione è chiusa, a causa dei lavori per le Universiadi».

Filtri, caldaie, tubazioni, mattonelle, soffitto, ristrutturazioni annuali, intonaco e pitturazione: Elios Marsili (nella foto di Manuel Schembri) e famiglia «custodi e manutentori» della piscina di Poggioreale. Ammonta a 96mila euro la situazione debitoria nei confronti di Palazzo San Giacomo, che intima lo sgombero dei locali. «In venti anni ci siamo accollati la straordinaria manutenzione, sostituendoci all’ente preposto. Abbiamo sempre portato avanti la funzione sociale dello sport in un quartiere a rischio. Si profila un secondo PalaStadera: rischio devastazione». Ripercussioni evidenti e 25 giorni di allenamenti interrotti. «La soluzione di ripiego fornita dal Comune è stata quella di affittare un'altra piscina, la Nestore di Chiaiano, che però è lontanissima dal luogo di elezione storico della Rari e dei suoi tesserati. Una soluzione scomoda ed esosa; tra le altre cose, a ragazzi e tecnici non è concesso neppure parcheggiare all'interno della struttura. Tutte queste circostanze hanno determinato un progressivo allontanamento dei giocatori, impedendo allenamenti mirati e funzionali allo sviluppo di un autentico progetto di gioco. Nelle ultime settimane è diventato problematico anche organizzare le amichevoli del mercoledì in preparazione alle sfide di campionato».

Ripresa del girone 3 fissata sabato 23 marzo: sfida con il Basilicata 2000. «Va sottolineato come la squadra luciana abbia pagato e stia pagando ancora una volta un prezzo altissimo alle inefficienze e alla superficialità della pubblica amministrazione, proprio la Rari che tanto ha dato alla città di Napoli con una Stella d'Oro al merito sportivo, cinque scudetti, sei tricolori under 17, due Trofei del Giocatore, una lunga serie di trofei minori, innumerevoli titoli italiani nei tuffi con Carolina Fusco, formando campioni assoluti e soprattutto dando vita alla leggenda del Settebello, simbolo della pallanuoto in tutto il mondo». Come uscire dal tunnel? «Solo et pensoso» Elios Marsili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA