​Agguato a Milano, spari contro auto in centro: grave un pregiudicato di 46 anni

Agguato a Milano, spari contro auto in pieno centro: grave 46enne
​Agguato a Milano, spari contro auto in pieno centro: grave 46enne
Venerdì 12 Aprile 2019, 09:08 - Ultimo agg. 19:40
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Chi ha sparato voleva uccidere e non ha scelto un posto a caso. In via Cadore, a pochi passi dal civico 48 dove è avvenuto l'agguato, vive la madre di Enzo Anghinelli, il pregiudicato 46enne che questa mattina a Milano è stato ferito alla testa da un colpo di pistola esploso da due uomini vestiti di scuro in sella a uno scooter di grossa cilindrata. Una scena da Gomorra in una via residenziale a due passi dal Tribunale

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​Gli aggressori conoscevano le abitudini del loro bersaglio, il cui ultimo domicilio è a un chilometro di distanza. Hanno seguito la sua Ford Focus e al semaforo rosso hanno scaricato almeno 5 colpi contro il finestrino chiuso del guidatore. Uno soltanto lo ha centrato al volto, è entrato dallo zigomo sinistro dall'alto verso il basso ed è uscito dall'altra parte squarciandogli la guancia. L'uomo è rimasto immobile nella vettura, non ha mai perso conoscenza. Gli spari hanno rotto la quiete di una strada che alle 8, nonostante il traffico sostenuto, stava ancora sonnecchiando. 

«Ho sentito 4 esplosioni e poi altre 2, mi sono affacciato, qualcuno ha chiesto l'intervento di un medico e mi sono precipitato giù», ha raccontato alla Squadra mobile il primo soccorritore, un dottore che ieri ha trascorso la notte da amici che vivono in un palazzo antistante. «Ho solo controllato che respirasse, le sue condizioni non mi hanno permesso di fare altro, ho atteso l'ambulanza». Anghinelli è stato operato, è in condizioni gravi e il suo quadro clinico è ritenuto ancora instabile: i medici del Policlinico non si sbilanciano con una prognosi. 

 


Ci sono meno dubbi sull'ambiente in cui è maturato questo agguato, spinto probabilmente da un debito di droga secondo le ipotesi degli investigatori coordinati dal pm Leonardo Lesti. Il 46enne è un noto trafficante di cocaina, nel novembre 2007 è stato arrestato dai carabinieri assieme ad altre tre persone davanti a un autonoleggio in via Teodosio 64, a Milano. In quell'occasione i militari sequestrarono 26 chili di cocaina pura al 90% che sarebbero finiti nelle discoteche milanesi per l'imminente periodo natalizio. Anghinelli tentò di disfarsi di due panetti da un chilo che aveva nella giacca, durante la perquisizione dell'autonoleggio vennero recuperati in tutto 26 chili di cocaina. Finì in carcere anche il gestore del «Regina Agency», l'allora 50enne Ezio Coletta, un brianzolo che noleggiava auto ai produttori televisivi.

Nel suo ufficio trovarono foto con dediche di molti vip, perfino un vero Tapiro di Striscia la notizia. Quell'arresto non fu casuale, gli investigatori stavano già monitorando l'attività di Anghinelli e soci, che nel 2012 vennero raggiunti in carcere dall'ordinanza dell'indagine «White 2007» su un traffico di centinaia di chili di cocaina dal Sudamerica. Tra i 45 arrestati c'era anche Luigi Magrini, definito «fornitore di ingenti quantità di cocaina a esponenti della Sacra Corona Unita». Anghinelli è tornato libero «3-4 anni fa e ha provato a uscire dal giro», ha detto il suo avvocato Lino Terranova, «aveva anche seguito un percorso di disintossicazione dalla cocaina».


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