Reddito di cittadinanza: «Soldi che non bastano neanche per una pizza»

Reddito di cittadinanza: «Soldi che non bastano neanche per una pizza»
di Valerio Iuliano
Sabato 20 Aprile 2019, 08:57 - Ultimo agg. 21 Aprile, 10:32
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Il reddito di cittadinanza accontenta alcuni e lascia a bocca asciutta tanti altri. Dalla vasta platea di beneficiari - 90mila in Campania, di cui 53mila a Napoli e provincia - spuntano storie singolari. Anche nell'hinterland partenopeo c'è chi ha appena ritirato la fatidica card con un misero accredito.

«Mi sono recato stamattina - spiega Eduardo F., 36enne disoccupato - all'ufficio postale di Casalnuovo, dopo aver ricevuto il messaggio di comunicazione dell'accoglimento della domanda. L'impiegato mi ha detto che sulla card c'erano 40 euro. Stentavo a crederci. Al Caf di Acerra mi avevano spiegato che avrei dovuto avere 780 euro. Con 40 non potrò nemmeno andare a mangiare una pizza con mia moglie. Come è possibile?».

Una sorpresa che accomuna il disoccupato di Casalnuovo a tanti altri beneficiari del sussidio che sono passati in poche ore dai potenziali 780 euro ai 40 effettivi. Per Eduardo è una doccia fredda. «Non ce lo aspettavamo dopo aver prodotto così tanti documenti e dopo aver avuto l'Isee di 3700 euro. Mi sembrava ovvio percepire tutto l'importo. Avrei potuto accettare di scendere a 600 euro. Ma arrivare a 40 mi pare una follia. Sono disoccupato e anche mia moglie lo è. Prima mi occupavo di carico e scarico merci. Lavoravo 12 ore al giorno per 500 euro mensili. In questo settore il lavoro si trova solo fuori Napoli. Ma mia moglie non vuole perché abbiamo un bambino di 8 anni». Nessuna spiegazione è arrivata a Eduardo dal call center Inps, così come è accaduto a tanti altri ieri.

Al di là dei singoli casi, è necessario considerare che la quota Isee, ovvero la base per determinare il diritto al sussidio, molto spesso cambia, in sede di valutazione della domanda, per gli infiniti parametri previsti dalla legge - dall'acquisto di un'auto a tanti altri elementi - che poi incidono sull'importo finale. Solo il sistema informatico dell'istituto di previdenza è attrezzato per rilevare eventuali mancate comunicazioni, da parte dei richiedenti, di proprietà intere - ad esempio su abitazioni o auto - o anche di piccole quote che contribuiscono a modificare l'entità del beneficio. Dall'interazione tra i database Inps e quelli dell'Agenzia delle Entrate possono venire fuori delle anomalie.

Ma per i cittadini che ricevono gli sms con la comunicazione dell'esito positivo della pratica il ritiro della card con un bottino così magro rappresenta, comunque, una beffa. I Caf ripresenteranno le domande relative ai casi più clamorosi. Un altro riguarda Patrizia Mandico, 40 anni, del Rione Sanità. «Ho presentato la domanda un mese fa al Caf di Piazza Sanità. Mi è stato detto che avrei potuto percepire circa 700 euro, dopo aver prodotto l'Isee. Ma sulla card ne ho trovati appena 174. Il mio è un nucleo familiare di 3 persone. Io e mio marito siamo disoccupati. Abbiamo un figlio di 14 anni».
 
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