Noemi, tutto il dolore di Mattarella: «È una sconfitta per lo Stato»

Noemi, tutto il dolore di Mattarella: «È una sconfitta per lo Stato»
di Maria Chiara Aulisio e Paolo Barbuto
Mercoledì 8 Maggio 2019, 07:00
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Cento bambini sul palco. Suonano e cantano per la prima volta insieme i piccoli musicisti di Sanitansamble e il coro delle voci bianche del San Carlo. Si emoziona, il Presidente, a vederli tutti lì, uno accanto all'altro, eleganti nei loro abiti di scena, quando parte il grande applauso che il teatro dedica alla piccola Noemi prima di dare il via alla musica. Commozione, ma anche rabbia, dolore e sgomento. Si leggono nello sguardo di Mattarella - in piedi nel palco reale accanto al re Filippo di Spagna e al presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa - atterrito da quanto accaduto a quella piccina che il Capo dello Stato vuole vedere a tutti i costi. L'applauso sembra non finire mai e anche quegli istanti di silenzio assoluto in cui piomba la platea prima che il direttore dia l'ordine all'orchestra del rione Sanità di iniziare a suonare. Gli inni nazionali dei tre paesi, intonati alla perfezione dalle voci bianche, sciolgono un po' l'atmosfera ma non riescono a distrarre il presidente che, di lì a poco, ora sarà al capezzale di Noemi.
 
Conclusi gli impegni ufficiali il Presidente ha raggiunto il Santobono per una visita privata. Niente clamore perché Sergio Mattarella desiderava semplicemente incontrare i genitori della piccola Noemi, dare loro il suo sostegno, sincerarsi di persona delle condizioni di salute della piccina.

È arrivato nel primo pomeriggio, è andato direttamente nel reparto di rianimazione da Fabio e Tania, i giovani genitori della bimba, ha abbracciato entrambi con intensità dicendo loro parole di conforto, poi s'è voltato verso il letto della piccina. In quel momento ha chiesto di restare da solo, è rimasto qualche minuto fermo ad osservare Noemi in mezzo ai macchinari che le consentono di respirare, l'ha guardata con l'affetto e la disperazione di un nonno davanti a una nipotina.

Niente macchine fotografiche né telecamere durante la visita al reparto di rianimazione. Doveva essere un momento privato e tale è rimasto: nemmeno ai fotografi ufficiali del Quirinale è stato permesso di scattare immagini di quel delicato incontro; al personale dell'ospedale è stato chiesto di rispettare la delicatezza del momento evitando di usare le fotocamere dei cellulari.

All'interno dell'ospedale il Presidente della Repubblica è stato accompagnato dal direttore generale, Anna Maria Minicucci, dal direttore sanitario Rodolfo Conenna e dallo staff medico che si sta prendendo cura di Noemi. Chi era presente al momento dell'incontro con i genitori, racconta i volti disperati eppure sorridenti di Fabio e Tania. La donna si è rivolta al presidente chiedendogli perché la sua bimba è in quel letto d'ospedale mentre l'uomo che l'ha colpita è ancora libero. Dicono i presenti che il Presidente abbia scosso il capo dicendo che eventi come questo rappresentano la sconfitta dello Stato.

La camera vicina a quella di Noemi, nella rianimazione del Santobono, è occupata dal bimbo di dieci anni che a fine aprile ha tentato il suicidio a Battipaglia. Quando ha visto il caos generato dalla presenza del Capo dello Stato quel bimbo ha chiesto perché quella persona importante andasse da Noemi e non da lui. Il Presidente Mattarella ha sentito la richiesta e non ha esitato a entrare da quel piccino dedicando anche a lui affetto e sorrisi.

Prima di allontanarsi dalla stanzetta di Noemi il Capo dello Stato ha dedicato altro tempo ai genitori della piccina. Sono rimasti a parlare qualche minuto fino a quando la mamma, Tania, non gli ha chiesto a bruciapelo la possibilità di andare a trovarlo al Quirinale, con tutta la famiglia, quando la piccina sarà uscita dall'incubo del dolore e dell'ospedale. Le persone che hanno assistito alla scena dicono che Sergio Mattarella ha schiuso un sorriso dolce e ha risposto alla giovane donna che quell'appuntamento ci sarà e che avverrà anche fra pochissimo tempo, una maniera per confortare quei genitori disperati e dir loro che la figlia, trafitta da un proiettile, guarirà presto.

La visita è durata poco più di mezz'ora. Il Presidente della Repubblica ha ringraziato i medici, i paramedici e tutto lo staff del Santobono che si sta prodigando per salvare la vita della bimba. Ha incontrato il primario della rianimazione, Massimo Cardone e il primario di chirurgia Giovanni Gaglione ai quali ha chiesto dettagli sulle condizioni di Noemi. A distanza, mentre i medici parlavano, è stato facile percepire gli sguardi preoccupati del Capo dello Stato quando ascoltava i dettagli di una vicenda che lo ha fortemente colpito. Anche ai due primari che gli hanno fatto il quadro della situazione Sergio Mattarella ha stretto la mano con intensità. Prima di lasciare il Santobono, il Presidente s'è voltato ancora una volta verso la stanza di Noemi.
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