Terrapiattisti a Palermo, ma Beppe Grillo non c'è. «La Nasa? È come Disneyland»

Terrapiatti a convegno: «Le Torri Gemelle? Scatole vuote, servivano per le antenne»
Terrapiatti a convegno: «Le Torri Gemelle? Scatole vuote, servivano per le antenne»
Domenica 12 Maggio 2019, 14:38 - Ultimo agg. 20:02
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Alla fine, il convitato di pietra non si è palesato. Beppe Grillo non è venuto ad ascoltare le teorie dei terrapiattisti nel convegno mondiale di Palermo che vede tra i relatori un agricoltore appassionato di scienze, un ingegnere elettrico e un disoccupato che gira l'Italia a fare relazioni sulla terra piatta. La sua presenza era stata annunciata nelle settimane scorse, ma Albino Galuppini, uno dei relatori, oggi ammette: «In realtà, noi non abbiamo mai invitato Beppe Grillo. La sua partecipazione è una boutade che ha lanciato lui. Lo ringrazio, comunque, per la pubblicità non richiesta che ci ha dato». 

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E aggiunge: «Se fosse venuto, anche lui avrebbe dovuto versare la quota di 20 euro prevista». Così, come l'hanno dovuta pagare tutti gli altri, compresi i giornalisti e gli operatori che hanno seguito la convention mondiale che si è tenuta in un albergo al centro del capoluogo siciliano. In realtà il numero di partecipanti è stato molto inferiore alle aspettative. Erano più giornalisti alla ricerca di curiosità, che seguaci della teoria dei terrapiattisti. 
 
E c'è persino chi si è presentato alle nove del mattino solo «per svagarsi», «come fosse uno spettacolo, anzi, più di un cabaret», come rivelano Vincenzo Tura e Francesco Sinacori, che fanno parte di un gruppo di Fantacalcio. «Volevamo portare una decina di persone. Alla fine con una spesa di appena 20 euro è un'occasione in cui sai che riderai tutto il tempo». E sono state numerose le teorie portate avanti durante tutta la giornata dai relatori del convegno, che non hanno parlato solo di terrapiattismo, ma anche di Soros, degli Stati Uniti, delle Torri gemelle, definite «delle scatole vuote» che «servivano solo per sistemare in alto delle antenne lunghissime».
 

 


Fino a utilizzare la parola «fr..o», per parlare degli omosessuali. Ottenendo in cambio le lamentele del pubblico, seppure scarse per la verità, per la parola utilizzata. Ad accendere la miccia è l'agricoltore Galuppini, che con il suo marcato accento bresciano spiega: «La foto del buco nero è un clamoroso falso, sembra una mentina, un buco con la menta intorno, ricordate la pubblicità in tv?». A chi in sala esprime un pò di scetticismo dice: «Informatevi zeteticamente». E a supporto delle sue teorie cita le rotte dei voli intercontinentali: «Osservando l'orizzonte si intuisce chiaramente che la terra è piatta. Infatti a breve elimineranno i finestrini dagli aerei». Insomma, è tutta una grande mistificazione, come nei film: «Viviamo dentro una di gabbia di controllo senza sbarre che ci controlla - dice Galuppini - chiedete agli autori di Matrix, un film profetico e predittivo».

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Ma chi c'è all'origine di questa manipolazione? «Dietro le quinte ci sono i poteri occulti». E cita Soros e gli Usa. Ma come si definiscono i terrapiattisti? «Un terrapiattista è una persona che per motivi intellettuali riesce a comprendere cose che la gente comune non è capace di capire. La gente comune è ingabbiata da dottrine che vengono instillate sin dalle elementari e poi con gli studi, la televisione e i media». Altra teoria è quella sul sole: «Il sole, piccolo piccolo quanto una lampadina. Gira sopra la terra piatta percorrendo una spirale ed è per questo che cambiano le stagioni. Purtroppo la Nasa ci ha sempre ingannato, è come Disneyland», spiega Galuppini. che sembra convinto. E poi parla anche di immigrazione: «C'è un piano chiaro per creare in Europa una nuova America aperta a tutti, dove gli unici valori sono quelli del consumismo».



L'altro relatore, Agostino Favari, occhialini tondi e marsupio ai fianchi anche durante la presentazione, scrive su una lavagna sistemata al centro della stanza una serie di formule scientifiche che, a suo dire, avvalorerebbero le sue tesi sul terrapiattismo. Non mancano i momenti di tensione. Proprio quando Galuppini accenna alla teoria del sole che gira sopra la terra piatta percorrendo una spirale, uno dei partecipanti, un fisico, Antonio, venuto dal Veneto con la moglie biologa, gli chiede: «Percorre la spirale in base a quale principio?». «Quando avremo il Cern a disposizione lo scopriremo», dice Livio, un seguace convinto dei terrapiattisti. Mentre lo stesso Galuppini dice: «Dobbiamo rottamare tutta la scienza che ci hanno fatto studiare, non abbiamo ancora le risposte. Ci vogliono nuovi studi».

E ancora, ad avvalorare la loro tesi, secondo loro «inappuntabile», c'è un'altra indicazione: «Le rotte aeree dimostrano ineluttabilmente che la terra è piatta», spiega con convinzione Galuppini. Che ha ribadito come «lo sbarco sulla Luna è totalmente falso». «Non solo la forma della terra è diversa da quella che ci hanno raccontato ma anche tutta la storia». Seduta tra le prime file c'è una giovane ragazza, che al collo porta una collana con un ciondolo a forma di terra piatta, in legno. «Mi affascina la loro tesi della terra piatta, perché hanno delle dimostrazioni empiriche interessanti. Io ci credo e sono qui per questo», dice all'Adnkronos Eliana Urbano Raimondi, che nella vita si occupa di allestire mostre, ma oggi si trova a Palermo per seguire il convegno organizzato dai terrapiattisti organizzato da un gruppo di persone che da anni si battono per questa teoria. «Sono venuta qui spontaneamente per approfondire un sistema che mi ha affascinata», dice Eliana.

Ma nella sala convegni dell'hotel Garibaldi c'è anche chi non crede alla teoria dei terrapiattisti.
Giovanni è venuto per «curiosità». «Non credo a queste teorie però voglio ascoltare con le mie orecchie cosa hanno da dire». Francesco, un altro partecipante, a un certo punto inizia a porre delle domande tecniche ai relatori, ma Galuppini, a un certo punto sbotta: «Non le rispondo più, perché lei è quello che tecnicamente io definisco 'troll'. Se fosse stato sulla mia pagina Facebook l'avrei già bannata». Per la pausa pranzo, tutti al Giardino Inglese con un colazione a sacco, e pezzi di rosticceria palermitana. Alle 15 ritorno al'Hotel Garibaldi per proseguire con il convegno mondiale. Qualcuno ancora spera nell'effetto sopresa di Beppe Grillo, ma molti altri se ne sono andati. Come Giorgio che arriva da Messina e dice: «Ho bisogno di qualcosa di forte, datemi un superalcolico, non riesco più a sentire certe fandonie. Ero venuto per divertirmi, ma ora basta. Quando è troppo è troppo». Nelle prima file ci sono una decina di operatori tv e fotografi. Lo show è tutto per loro.

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