E De Luca blocca il ministro Grillo: no a caccia di voti negli ospedali

E De Luca blocca il ministro Grillo: no a caccia di voti negli ospedali
di Adolfo Pappalardo
Martedì 14 Maggio 2019, 07:30
3 Minuti di Lettura
Se ieri con il sindaco de Magistris almeno c'è una stretta di mano, con il ministro della Sanità Giulia Grillo è sempre guerra aperta per il governatore De Luca. Dietro, ovvio, c'è la vicenda del commissariamento ma, stavolta, il nodo della polemica è il tour, domenica prossima, del ministro M5S in Irpinia. «Ho dato disposizione ai direttori generali delle Asl di vietare i pellegrinaggi dei politicanti negli ospedali», attacca Vincenzo De Luca in occasione del giuramento di Ippocrate dei nuovi medici napoletani ieri mattina al teatro Augusteo. Tutti hanno pensato che nel mirino dell'ex sindaco di Salerno ci fossero le recenti visite al Santobono, alla piccola Noemi ferita durante una sparatoria, di Salvini e Di Maio. E invece il riferimento, in particolare, è a un altro ministro: la Grillo che ha annunciato un tour negli ospedali di Avellino e Ariano Irpino. «Guarda un po', in due comuni dove si vota. Come la Grillo ha fatto recentemente anche nelle recenti elezioni di Abruzzo e Basilicata», dicono dallo staff del governatore.
 
«Veniamo da una vicenda, quella della piccola Noemi, che ha confermato che abbiamo in Campania delle eccellenze della sanità come il Santobono dove una bambina è stata operata alle 3 di notte in condizioni disperate. Quella notte - spiega De Luca - si sono accorti in tutta Italia della qualità della nostra sanità, perché la bambina aveva un danno devastante e non tutti i chirurghi avrebbero avuto il coraggio di operarla. C'è stata una forte collaborazione di specialisti di altri ospedali, come gli infettivologi del Cotugno». In mezzo una sciabolata alla ministra grillina: «Se ne sono accorti anche quelli che un'ora prima avevano calpestato la dignità della sanità di Napoli e della Campania». Da qui il passaggio contro i «pellegrinaggi dei politicanti negli ospedali». «È ora di dire stop», incalza De Luca che fa sapere di aver dato «disposizione ai direttori generali delle Asl di vietare i pellegrinaggi dei politicanti negli ospedali, dove si va per farsi curare o per far visita a un familiare e a una persona cara, non per fare passerelle o campagna elettorale». E che si riferisca alla ministra Grillo, ferma nel mantenere il commissariamento della Sanità, è chiaro subito dopo. «Oggi siamo a 170 punti nella griglia dei Livelli essenziali di assistenza e chi mantiene il regime di commissariamento è nell'illegalità. Per questo ho mandato lettere di diffida al presidente del Consiglio Conte e al ministro della Salute Grillo». E ancora: «Ci tuteliamo dal punto di vista penale, amministrativo e contabile. Perché i bilanci sono in attivo da anni e perché stiamo rivoluzionando la nostra sanità dopo 40 anni di nulla, anzi di porcherie e clientelismo di destra, centro e sinistra».

A stretto giro arriva la replica dei grillini campani che da mesi spingono per non rientrare nel regime ordinario, insistendo per di più per un commissario che non sia il governatore. «La cerimonia del giuramento di Ippocrate è stata rovinata da De Luca, che ha trasformato un momento emozionante per tanti neo-medici in un comizio elettorale fuori programma», attacca la consigliere regionale Valeria Ciarambino. E sull'annunciato stop alle visite aggiunge: «Il paradosso è che mentre De Luca annuncia di aver dato disposizioni ai manager e ai dirigenti sanitari di sua nomina fiduciaria di vietare le passerelle politiche negli ospedali, è lui stesso il primo a trasformare ogni sede, ogni dibattito pubblico e ogni cerimonia come quella di stamattina (ieri, ndr) in un suo personale comizio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA