Napoli: mare bianco a Riva Fiorita, spuntano due scarichi pirata

Napoli: mare bianco a Riva Fiorita, spuntano due scarichi pirata
di Gennaro DI Biase
Giovedì 23 Maggio 2019, 00:00
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Nuove luci sul mistero del mare bianco di Riva Fiorita. Martedì in tarda mattinata, circa due ore prima che la macchia chiara invadesse il porticciolo di Posillipo, dei sub si erano immersi in quella stessa fetta d’acqua alla ricerca di scarichi abusivi e con l’obiettivo di organizzare una pulizia del fondale: «Abbiamo trovato due tubi – racconta uno di loro, Carmine Meloro, sub e presidente della commissione Ambiente della IV Municipalità – proprio nell’area della macchia bianca, qualche ora prima che l’acqua cambiasse colore. Stando alla nostra esperienza in mare, su una di quelle due condotte dovrebbe esserci un innesto abusivo». Un pezzo di metallo vecchio e corrosivo, che filtrava una sostanza simile «alla polvere di marmo, o a un additivo usato in campo edile». Si aspetta nei prossimi giorni la campionatura dell’Arpac per verificare l’eventuale tossicità del composto. 

È la seconda volta in meno di tre mesi che l’acqua di Riva Fiorita cambia colore. A marzo, il mare posillipino si era trasformato nel cielo verde fluorescente della stanza di Arles nel celebre dipinto di Van Gogh. Probabilmente, dallo stesso tubo era passata allora una sostanza, a buon mercato, chiamata appunto fluorescina e usata per tracciare i percorsi dell’acqua lungo i canali delle fogne. Dal verde, martedì si è però passati al bianco: «Martedì ci siamo immersi a Riva Fiorita nell’ambito del progetto comunale ‘Per chi ama il mare’ in collaborazione con Fondali Campania e l’assessorato all’Ambiente – prosegue Meloro – L’iniziativa si propone di scoprire gli scarichi in mare non censiti della Città metropolitana. Ce ne sono molti, dalla Rotonda Diaz di Mergellina fino a Posillipo, pensiamo almeno una trentina, e in maggioranza sono abusivi. A Riva Fiorita abbiamo trovato due tubi sott’acqua di cui uno che aspirava l’acqua marina. L’altro, invece, era corrosivo e resistente. Ce ne siamo accorti quando abbiamo provato a staccarlo».
Può darsi che la sostanza bianca si sia diffusa dopo che avete smosso il tubo? «Non lo so, ma di sicuro da lì filtravano sostanze in mare», spiega Meloro. «A giudicare dal colore, potrebbe essere polvere di marmo, magari di qualche cantiere. In alternativa, potrebbe trattarsi di un additivo usato in campo edile. Stando alla nostra esperienza in mare, su quella condotta dovrebbe esserci un innesto abusivo». 

Riva Fiorita non ci sta. In effetti, dei canali di scarico nel porticciolo esistono e si vedono a occhio quasi nudo, poco al di sotto del livello dell’acqua. «L’Arpac in mattinata mi darà notizia in caso di campionatura – spiega Francesco Vernetti, consigliere comunale, presidente della commissione Mare e promotore di Per Chi Ama il Mare – dai sopralluoghi fatti da molti corpi subacquei, tra cui quelli di carabinieri polizia e guardia di finanza, oltre che dai volontari, è emersa la presenza di una condotta in pvc che potrebbe essere la fonte del problema. Ancora una volta ci troviamo davanti ad un comportamento scellerato e criminale. Solo il caso ha voluto che i due sub, martedì, non restassero intossicati. Serve più rispetto nei confronti del mare». E dello stesso avviso è Nicola Marino, dello chalet del Mare di Riva Fiorita: «La situazione al momento è tranquilla, non c’è ancora grande affluenza di bagnanti, visto il clima un po’ altalenante. Servirebbe più controllo da parte delle autorità. Noi stiamo cercando di contenere la problematica della pulizia, ma gli incivili buttano spesso immondizia in acqua o la abbandonano tra gli scogli». L’estate sta arrivando, e il golfo di Napoli è abbastanza bello da meritare un mare a tinta classica, né bianco né verde.
 
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