Lega votata al Sud, Cantalamessa:
«Torniamo al lavoro e governiamo»

Lega votata al Sud, Cantalamessa: «Torniamo al lavoro e governiamo»
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 27 Maggio 2019, 06:34 - Ultimo agg. 08:57
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«Siamo sicuramente il primo partito italiano, fino a pochi anni fa poteva sembrare una follia. Anche il tassista che mi ha accompagnato qui al partito per seguire lo spoglio mi ha confessato di aver votato Salvini». Gianluca Cantalamessa, segretario regionale in Campania della Lega, attende ancora i risultati definitivi, ma c'è enorme entusiasmo per le proiezioni che danno la Lega ben oltre il 30 per cento.

È sorpreso o aspettavate di imporvi con numeri così significativi?
«Siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa, ma il consenso è uno strumento, non l'obiettivo finale. Ora questi voti bisognerà metterli a frutto per dare le risposte che cercano gli italiani. Sicuramente un grande merito va a Matteo Salvini che ha costruito un partito solido».

Al Sud e in Campania quale percentuale sarebbe considerata una vittoria?
«Voglio essere cauto perché negli ultimi anni le differenze tra proiezioni e risultati reali sono state piuttosto ampie, penso però che se superiamo il 15 per cento al meridione già potrebbe essere un'affermazione incredibile, ma ho fiducia che potremo superare questa soglia, al momento i dati parziali indicano che nella nostra regione siamo tra il 15 e il 20 per cento.».

Un dato certo è l'affluenza, soprattutto al Sud poca gente è andata a votare. Ritiene che il reddito di cittadinanza, avvertito come un mezzo flop, abbia inciso sugli M5s?
«Sicuramente la bassa affluenza va ad impattare sui partiti più forti quindi, se si volesse applicare questa equazione, al Sud a pagare sarebbero quelli del Movimento 5 Stelle. Ma credo che purtroppo le ragioni siano altre, le europee sono elezioni ancora poco sentite e ce ne siamo accorti anche dalle partecipazioni ai comizi. Invece le persone dovrebbero capire che queste sono elezioni importanti, è per far passare anche questo concetto che abbiamo dato il via ad una nostra scuola di formazione politica».
 
Forza Italia riesce comunque a dragare ancora consensi. Lei appoggia la mozione Meloni per un centrodestra senza Berlusconi?
«Io dico che da domani dobbiamo metterci a lavorare con gli amici M5s per continuare a dare risposte concrete agli italiani. Abbiamo un contratto e lo dovremo rispettare».

Ma come? Negli ultimi mesi avete litigato su tutto e persino i rapporti personali sembrano ai minimi termini.
«Lo so, ci sono state frizioni, ma probabilmente dovute alla campagna elettorale. Abbiamo ancora la flat tax, il decrteto sicurezza bis e molte altre cose da fare insieme. Anche le divergenze personali tra Di Maio e Salvini dovranno essere superate per il bene degli italiani».

Guardi che anche un big di primo piano come Giorgetti ha spiegato chiaramente che così non si può andare avanti.
«Nessuno mette in dubbio che il clima avvelenato della campagna elettorale ha pesato ad ogni livello. Ovviamente deve esserci la buona volontà da parte di tutti perché se i 5 Stelle continueranno a dire di no su tutto allora non si potrà certamente continuare in questo modo».

Intanto continuate a governare regioni e comuni con il centrodestra. Se Berlusconi decidesse di darvi un ultimatum sulle giunte locali?
«Il cavaliere è troppo intelligente per fare una mossa del genere, anche perché a tirare troppo la corda poi si spezza».

Primi in Italia, ma in Europa voi sovranisti potreste restare marginali. Che alleanze farete?
«A prescindere dalle alleanze io credo che nessun Paese abbia beneficiato di questa Ue che ha fatto solo austerità.

Andranno allargate le maglie di queste regole così stringenti e sono certo che il prossimo Parlamento europeo riuscirà a dare una sterzata anche con il nostro contributo».

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