Palma Campania, giallo sul rinnovo del porto d'armi al killer di 83 anni

Palma Campania, giallo sul rinnovo del porto d'armi al killer di 83 anni
di Valentino Di Giacomo e Ettore Mautone
Martedì 18 Giugno 2019, 07:30 - Ultimo agg. 11:30
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Aniello Lombardi, l'uomo che sabato sera a Palma Campania ha colpito a morte Giuseppe Di Francesco, aveva ricevuto il rinnovo del porto d'armi per uso venatorio appena un anno fa. Era il settembre del 2018 e Lombardi aveva già 82 anni quando gli fu concessa, ancora una volta, la possibilità di sparare. È così che l'uomo aveva la piena disponibilità in casa propria di due pistole, cinque fucili e circa 300 munizioni di vario calibro. Anche le armi erano in regola e correttamente denunciate.
 
L'omicida è reo confesso, già nelle ore successive al suo raptus di follia, sabato notte, aveva compreso la gravità del suo gesto. Eppure adesso la procura vuole vederci chiaro su quel porto d'armi concesso forse con troppa leggerezza a un uomo anziano e che in paese tutti ora descrivono come un «attaccabrighe». Liti, minacce e insulti nei confronti di Peppe, il proprietario dello chalet, ma al momento non c'è traccia di ricoveri, trattamenti o denunce. Tutti però sapevano a Palma Campania di quegli screzi, al punto che molte volte Di Francesco chiedeva ai clienti del suo bar di moderare il tono della voce per non generare altre discussioni. Per ora c'è il massimo riserbo su chi abbia deliberato, con un certificato medico, che Lombardi fosse idoneo ad ottenere il rinnovo del porto d'armi. Le modalità per effettuare questi passaggi burocratici sono molteplici.

Bocche cucite all'Asl Napoli 3 Sud, l'azienda sanitaria competente per i comuni del Nolano e del Vesuviano, che non conferma né smentisce se quella licenza sia stata rilasciata proprio dai loro uffici. Generalmente, per esaminare una richiesta di rinnovo viene spiegato - si riunisce una commissione apposita. La trafila prevede che il richiedente debba già presentare all'Asl un proprio certificato anamnestico, solitamente firmato dal proprio medico curante, poi gli uffici dell'Azienda sanitaria territoriale verifica con una apposita commissione medico-legale del distretto di residenza l'idoneità psicofisica a detenere armi. Della commissione fa parte anche uno psichiatra, ma quasi sempre nei rinnovi, in mancanza di segnalazioni ufficiali, prevalgono gli automatismi burocratici. Il rinnovo prevede il pagamento di un modulo in bollo di 14,62 euro e altre due marche da bollo da 16 euro. A questi costi si aggiunge la tassa per le concessioni governative di 168 euro e un'altra per la concessione regionale. La procedura è obbligatorio effettuarla ogni anno per chi chiede un porto d'armi per uso sportivo, ogni cinque anni come nel caso di Lombardi per uso venatorio. Resta da capire se Lombardi abbia effettuato queste richieste agli uffici dell'Asl locale o se si sia rivolto a terzi.

Sul web, ad esempio, sono diverse quelle che offrono tra i loro servizi anche le visite per il rinnovo del porto d'armi. Nella maggior parte dei casi si tratta delle stesse agenzie che prevedono nei propri pacchetti anche i rinnovi per le patenti di guida. Viene indicato su alcuni siti che è possibile svolgere le visite mediche anche presso le sedi dell'agenzia. Molte volte è possibile rivolgersi per questo scopo anche a medici militari purché siano ancora in servizio. Ciò su cui bisognerà far luce, nel caso di Lombardi, è non solo su chi ha rilasciato quelle certificazioni, ma anche quale tipo di approfondimenti sono stati svolti e se tutto fosse davvero in regola. In paese c'è rabbia perché tutti erano a conoscenza del carattere fumantino dell'assassino. Tanto più che quel rinnovo del porto d'armi era stato concesso ad un uomo ormai in là con gli anni e che forse spiegano gli abitanti di Palma Campania meritava un surplus di approfondimenti prima di concedergli la possibilità di avere a propria disposizione un arsenale in casa propria. Approfondimenti che forse serviranno non solo per questo caso specifico, ma pure affinché non si verifichino ancora in futuro.
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