Incandidabile: la Prefettura dichiara decaduto il sindaco di Pagani Alberico Gambino

Incandidabile: la Prefettura dichiara decaduto il sindaco di Pagani Alberico Gambino
di Aldo Padovano
Giovedì 27 Giugno 2019, 10:41 - Ultimo agg. 14:41
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Disposizione per l'annullamento della nomina della giunta e del sindaco di Pagani. Questo il contenuto della comunicazione arrivata questa mattina a Palazzo San Carlo in merito all'incandidabilità di Alberico Gambino, che lo scorso 9 giugno aveva vinto il ballottaggio contro il suo ex alleato Salvatore Bottone. La documentazione è arrivata questa mattina al segretario comunale paganese, il dottor Francesco Carbutti, che ha provveduto a notificare l'atto ad Alberico Gambino, alla sua decaduta giunta e agli altri organi territoriali. Da verificare nelle prossime ore il futuro amministrativo della città. Molto probabile l'arrivo di un nuovo commissariamento del consiglio comunale.


«Si tratta di un parere quello consegnato dalla Prefettura di Salerno al segretario generale del Comune di Pagani. Non vi è, al momento, alcun provvedimento. Attenderemo le prossime ore per valutare il da farsi». Sono queste le parole che trapelano dallo staff di Gambino. La sua incandidabilità nasce dallo scioglimento del consiglio comunale avvenuto nel 2012. «In tutti e tre i gradi di giudizio - rimarcano sempre dallo staff - Gambino è stato prosciolto perché il reato non sussiste». Gambino, infatti, è stato assolto nel processo Linea d'ombra.

Immediata la reazione di Edmondo Cirielli, Questore della Camera dei Deputati e parlamentare di Fdi. «Presenterò - ha detto Cirielli - un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno Matteo Salvini, sollecitando un intervento sul caso della decadenza di Alberico Gambino dalla carica di sindaco di Pagani.
La decadenza del sindaco Gambino, eletto il 9 giugno scorso, è stata decisa sulla base dell'interpretazione di una norma sull'incandidabilità. Interpretazione che non può ledere la volontà popolare, che il 9 giugno si è espressa eleggendo sindaco e consiglio comunale. La candidatura di Gambino era stata accettata dallo stesso Stato che oggi ne dichiara decadenza. Siamo in presenza di un pericoloso vulnus democratico. Gli uffici del Ministero, evidentemente ancora politicamente vicini al Pd, avrebbero dovuto salvare almeno giunta e consiglio, eletti dal popolo, garantendo il principio democratico».
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