«Migranti chiusi nei container al confine in Francia, a Mentone», la denuncia arriva dalla Ong francese Medecins du Monde. «Ogni notte, al posto di frontiera di Mentone, delle persone vengono rinchiuse in dei container. Affinché cessino le violazioni dei diritti degli esiliati al confine franco-italiano invitiamo il relatore speciale dell'Onu a venire sul terreno»: è quanto scrive su Twitter l'Ong francese, Medecins du Monde, precisando di essersi rivolta alla Procura di Nizza, per denunciare questi oltraggi «inaccettabili» ai diritti fondamentali dell'uomo.
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«A fine giugno 2019 - scrive Medecins du Monde sul suo sito web - 13 segnalazioni sono state depositate presso il procuratore di Nizza (dalle associazioni, ndr.) Anafé, Oxfam, WeWorld e Iris. Queste riguardano la privazione illegale di libertà di cui sono oggetto delle persone nella fase precedente al loro respingimento in Italia». «In effetti, ogni sera - prosegue Medecins du Monde nel testo sottoscritto da altre Ong come Amnesty International e Caritas France - degli individui vengono rinchiusi per tutta la notte, in moduli 'Algeco' adiacenti al posto di polizia situato al confine di Mentone. Questi moduli 'Algecò - si precisa nella nota - sono container di 15 m2, sprovvisti di mobilio per distendersi, in cui possono essere trattenute decine di persone simultaneamente, private di cibo, per una durata di tempo che supera ampiamente le quattro 'ragionevolì ore di privazione di libertà consentite dal Consiglio di Stato». Le Ong aggiungono che anche dei «minori» vengono «regolarmente rinchiusi insieme agli adulti e le donne non vengono sempre separate dagli uomini».
Chaque nuit au poste frontière de #Menton, des personnes sont enfermées dans des containers.
Pour que cessent les violations des droits des exilés à la frontière franco-italienne, nous invitons le rapporteur spécial de l'@ONU_fr à venir sur le terrain.
🔴 https://t.co/CjnAyVfGzZ pic.twitter.com/D2Zg9EC6T6— Médecins du Monde (@MdM_France) 16 luglio 2019
Seguono diverse testimonianze, portate a conoscenza del procuratore della Repubblica di Nizza che a fine 2018 già annunciò l'apertura di un'inchiesta in seguito a una segnalazione depositata a novembre dello stesso anno.