Altri tre delfini trovati spiaggiati in Toscana, 14 solo nell'ultimo mese

Delfini morti in Toscana, altri tre esemplari trovati spiaggiati. L'allarme lanciato da Arpat
Delfini morti in Toscana, altri tre esemplari trovati spiaggiati. L'allarme lanciato da Arpat
Lunedì 29 Luglio 2019, 22:31 - Ultimo agg. 15 Marzo, 01:11
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Continua la moria di delfini lungo le coste della Toscana.  Oggi altri tre esemplari sono stati trovati inspiegabilmente morti lungo la spiaggia. Si tratta di due Tursiopi (delfino dal naso a bottiglia), rinvenuti in stato di decomposizione, uno a Livorno e l'altro a Bibbona (Livorno) mentre il terzo, una stenella, è stato ritrovato all'Isola del Giglio. Sale così a 14 il bilancio dei delfini ritrovati morti nell'ultimo mese. A riferirlo è l'Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), che ha diffuso i numeri dei decessi di cetacei avvenuti in Toscana nell'ultimo anno.

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I NUMERI DI ARPAT
Dal 1 gennaio 2019 ad al 26 luglio sono morti 28 cetacei spiaggiati lungo le coste toscane. Solitamente la specie più colpita è la stenella striata, seguita dal tursiope, il delfino grande di colore grigio, lungo fino a tre metri che visita le nostre coste entro poche miglia. Per il 2019 si elencano in totale 13 tursiopi,12 stenelle, 1 capodoglio e 2 non identificabili a causa dell'avanzato stato di decomposizione.

Ogni anno in Toscana si spiaggiano mediamente 18 cetacei, di cui circa il 20% in buone condizioni. I corpi vengono esaminati nel dettaglio dai veterinari dell'Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana (IZSLT), sez. di Pisa, che forniscono una relazione sanitaria annuale sulle probabili cause di morte degli esemplari.

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In questo ultimo mese (dal 26 giugno al 26 luglio) gli spiaggiamenti in Toscana sono stati 11, (sul totale di 28), rappresentati quasi esclusivamente dal tursiope (9). Un’altra particolarità è rappresentata dal fatto che i delfini recuperati erano piuttosto freschi, morti da poche ore ed in alcuni casi (3 su 8) sono stati avvistati in grandi difficoltà, ma ancora vivi, subito prima del decesso, in acque molto basse o addirittura già fermi sulla battigia.  È stato possibile eseguire tutti gli esami necessari per comprendere le cause della morte. I risultati saranno diffusi tra qualche settimana.  

 

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