Voto al Comune di Napoli,
grandi manovre per il dopo Dema

Voto al Comune di Napoli, grandi manovre per il dopo Dema
di Luigi Roano
Lunedì 12 Agosto 2019, 08:45 - Ultimo agg. 10:05
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Cosa accadrebbe se si andasse al voto magari l'anno prossimo anche al Comune? Uno scenario che può verificarsi se il sindaco Luigi de Magistris si candidasse alle elezioni politiche che sono sempre più probabili già a ottobre. Al netto del fatto che ci potrebbero essere escamotage affinché il vicesindaco possa essere indicato come «facente funzione» a Palazzo San Giacomo, la norma al riguardo è molto chiara: sono ineleggibili i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20mila abitanti. Si andasse al voto per Napoli in tutti gli schieramenti ci sarebbe un riposizionamento capace di di cambiare anche le alleanze politiche.

 

IL CENTRODESTRA
Il duello tra la Lega e il resto degli alleati a iniziare da Forza Italia cesserebbe di colpo. I leghisti puntano alla Regione questa la loro velleità, Fi potrebbe optare per la caccia a Palazzo San Giacomo un patto che non è qualcosa in più di un'idea e che potrebbe anche funzionare. La battaglia alle politiche ci sarà soprattutto al sud. E gli azzurri, del resto, dalle nostre parti hanno ancora un partito che si può definire tale malgrado il forte dimagrimento. Magari quelli di Fi potrebbero mettere in campo moderati di un certo spessore che sono orfani di una casa politica e che hanno un certo disagio ad avere i leghisti tra gli sponsor principali. Anche all'interno del partito, fermo restando il suo ruolo nazionale, in campo da sempre c'è anche l'ipotesi di Mara Carfagna che è già consigliere comunale. Insomma, un pianeta tutto da esplorare. Nei ranghi di Fi potrebbero essere reclutate anche personalità del mondo dell'impresa che al momento è come se fossero cellule dormienti. È quasi mezzo secolo che a Napoli governa ininterottamente quello che oggi si chiama centrosinistra e prima o poi anche per il calcolo delle probabilità qualcosa potrebbe cambiare.
IL M5S
Il reddito di cittadinanza - Napoli è la capitale delle richieste anche di quelle già soddisfatte - è una delle due massimo tre carte che rimane ai pentastellati per cercare di non perdere la loro roccaforte, ovvero Napoli e la stessa Campania. E si sa che in una terra che ha fame di lavoro il reddito di cittadinanza è stata oggettivamente una istanza che ha dato respiro ai ceti più disagiata. Poi se sarà prodromica- questa misura - anche per arrivare a un lavoro questo lo dirà il tempo. Oltre al reddito su cosa possono contare i Cinquestelle per puntare a Palazzo San Giacomo? Se de Magistris scegliesse il campo largo di Zingaretti e del centrosinistra dovrebbero mettere in conto anche la possibilità che l'ex Pm possa accaparrarsi molti voti dei delusi grillini. Che fare per evitare quella che sarebbe anche una beffa? Roberto Fico l'attuale presidente della Camera se si andasse al voto sarebbe libero anche perché il regolamento grillino non prevede per un altro mandato parlamentare. Fico a Napoli è molto ben visto e soprattutto stimato. Frequenti le sue visite in quella che è la sua città, Fico è un posillipino. In un passato che sembra remoto, quando il Movimento stava sbocciando e lui è uno dei fondatori - siamo nel 2005 - ci provò a diventare sindaco ma fu battuto. Correva l'anno 2011 e fu proprio de Magistris a prevalere, anzi Fico non arrivò al secondo turno. Oggi lo scenario è cambiato lui è un volto molto credibile e sarebbe in una eventuale contesa elettorale per il Comune certamente un protagonista.
IL CAMPO LARGO
La novità sarebbe de Magistris entrasse in questa coalizione, si aprirebbero scenari inediti e nuovi per tutti. Per lo stesso Pd, per la Sinistra e tutto quello che gira intorno a questo mondo. Anche perché contestualmente o quasi ci sarebbe la tornata delle regionali con l'attuale governatore Vincenzo De Luca designa a competere per la riconferma. Per il centrosinistra governare a Napoli è sempre stata una stella polare vale a dire che dalle nostre parti il laboratorio politico spesso diventa storia politica. Si potrebbero sdoganare tante energie oggi silenti perché il quadro è frammentato. Chi potrebbe scendere in campo? Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone su tutti, da sempre corteggiatissimo da quel mondo, ha sempre declinato le offerte ma le cose sono cambiate. Oppure Paolo Siani. Un ragionamento che vale anche per Sergio D'Angelo che se in campo potrebbe essere l'equilibratore per mettere assieme le istanze moderate e quelle che vengono da posizioni più radicali.
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