Sfida alla Juve, Zaccheroni sicuro:
«Lozano ok, ma serve Icardi»

Sfida alla Juve, Zaccheroni sicuro: «Lozano ok, ma serve Icardi»
di Roberto Ventre
Martedì 13 Agosto 2019, 08:38
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Zaccheroni con gli attaccanti ha sempre avuto un feeling particolare: il tecnico romagnolo vinse lo scudetto al Milan nel 1999 con il tridente Leonardo, Weah, Bierhoff e l'anno successivo al parco punte si aggiunse Shevchenko. «Ho allenato tutte le grandi in serie A, una soltanto dall'inizio, il Milan che ho potuto allestire in fase di mercato. Per me qualsiasi sia il budget a tua disposizione innanzitutto devi investirlo sugli attaccanti, su quelli che fanno gol».

Il Napoli ha dato l'accelerata decisiva su Lozano.
«Lo conosco, ricordo il suo gol con il Messico ai Mondiali in Russia contro la Germania e sarei curioso di vederlo all'opera nel campionato italiano che è maledettamente difficile per tutti. È un esterno di attacco che arriva in doppia cifra e questo è importante per il Napoli: una squadra che vuole vincere, infatti, deve avere attaccanti che tutti insieme ti garantiscano almeno 50 gol».

Chi di gol ne segna tanti è Icardi: farebbe comodo al Napoli?
«Icardi fa comodo a tutti. Ci sono attaccanti e attaccanti, quelli che sono abituati a metterla dentro rappresentano una categoria a parte perché questa è una qualità che gli allenatori non possono trasmettere ma devi averla dentro e Icardi ce l'ha: lui segna sempre ed è anche molto freddo, uno che non cambia mai espressione, quando lo guardi non riesci a capire quale è il suo stato d'animo. Higuain, ad esempio, un altro grande bomber è più umorale: per riuscire a tirare fuori il massimo deve essere stimolato nella maniera giusta come nell'anno d'oro di Napoli con Sarri che lo fece sentire il vero trascinatore».

 

E James Rodiguez le piace?
«Mi buttò fuori con la Colombia ai Mondiali in Brasile 2014 quando io ero alla guida del Giappone: alla fine del primo tempo eravamo sull'1-1, entrò lui e cambio tutto, trascinò la sua nazionale e segnò l'ultimo gol, quello del 4-1. Lo affrontai nel momento top della sua carriera».
Ora invece è alla ricerca del rilancio: Napoli potrebbe essere la scelta giusta?
«James è uno che salta l'uomo con facilità e fa gol creando superiorità numerica. Carlo lo ha già allenato e riuscirebbe a tirargli fuori il massimo, questo è la sua forza e ne fa uno degli allenatori più bravi in assoluto e non lo dico certo perché è un mio amico: lui trova le migliori soluzioni con i giocatori attraverso il dialogo. E poi la sua forza è rappresentata dal fatto che non ha un sistema suo rigido ma lo varia in base agli elementi a sua disposizione e tutti lo seguono».
In base a quanto emerso dai test estivi chi ritiene possa essere più funzionale al Napoli?
«Sinceramente il calcio estivo non lo seguo, o meglio non dò grandi importanza a queste amichevoli di luglio e agosto. Per me serve solo agli allenatori per poter mettere in pratica le loro intuizioni».
Ma il Napoli in questo momento come è messo?
«Bene, molto bene. Nel calcio moderno contano innanzitutto tecnica e velocità, diminuisce invece l'importanza dei centimetri perché ormai tutti sanno tutto degli avversari e per sorprenderli devi fare le cose in rapidità e per farlo hai bisogno di qualità. Il Napoli ha Callejon, Mertens, Insigne, tutti giocatori con queste caratteristiche. E poi è molto importante avere centrocampisti che si inseriscono e fanno gol, come Fabian Ruiz nel Napoli e come potrà essere Ramsey nella Juve».
La sua griglia scudetto?
«La Juve davanti a tutte perché la Juve parte sempre favorita. Poi metto ancora il Napoli e subito dopo l'Inter che si sta rinforzando e soprattutto perché Conte è un valore aggiunto».
Il campionato sarà più equilibrato, il Napoli ha chances per vincerlo?
«La Juve parte davanti a tutte perché ha la rosa più completa, le altre però devono stare lì pronte ad approfittare di cali dei bianconeri magari legati a infortuni che possono avvenire nello stesso periodo, anche se Sarri può contare su molte alternative. Ma sulla carta Napoli e Inter possono rendere la corsa più equilibrata e ora c'è da attendere anche la fine del mercato».
Roma e Milan più dietro?
«Sì Roma e Milan, rispetto a Napoli e Inter, dovrebbero fare un passo molto più lungo per avvicinare la Juve. La Roma parte più dietro, anche se Shevchenko mi ha parlato molto bene del nuovo tecnico Fonseca. Ma anche per i giallorossi vale sempre lo stesso discorso degli attaccanti che fanno gol, molto dipenderà dalla riconferma o meno di Dzeko e poi credo stiano cercando un difensore centrale. Il Milan è in fase di costruzione, non ci sono giocatori abituati a lottare per lo scudetto e non ci sono gli attaccanti che tutti insieme ti garantiscono i 50 gol per vincere».
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