Salvini tratta anche sui migranti: il ministro cede a Conte su Open Arms

Salvini tratta anche sui migranti: il ministro cede a Conte su Open Arms
di Cristiana Mangani
Domenica 18 Agosto 2019, 09:58 - Ultimo agg. 13:14
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ROMA L'ennesima puntata di una telenovela che dura da quasi venti giorni, si è conclusa ieri con 27 minorenni autorizzati a sbarcare dalla Open Arms a Lampedusa dopo che il premier Giuseppe Conte ha inviato una nuova lettera al ministro Matteo Salvini chiedendo, per la seconda volta, di far scendere tutti coloro che non hanno ancora compiuto 18 anni. Il gruppo è stato portato a terra, e la pantomima è ricominciata: «Minorenni? - si è affrettato a dichiarare il vicepremier - Su 27, otto hanno già detto di avere la maggiore età». E lo stesso è successo il giorno prima con le persone che non stavano bene, con i più sofferenti, per i quali è stato necessario intervenire con le cure mediche. «Uno aveva l'otite, gli altri niente da segnalare», ha commentato ancora il responsabile del Viminale. Questa volta sostenuto dai medici dell'ambulatorio dell'isola, secondo i quali i migranti sbarcati non avevano particolari problemi sanitari.

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Open Arms, Salvini a Conte: «Mio malgrado accetto decisione». I 27 minori sbarcati a Lampedusa

C'è da dire che la pressione di Conte per riportare a terra «le persone vulnerabili» non si è verificata solo in questo caso. Ma ogni volta che il braccio di ferro Viminale-Ong ha reso necessaria la sua mediazione, anche con l'Europa. Salvini non si è mai sottratto e «le persone vulnerabili» sono arrivate sul suolo italiano con il suo consenso. In questo caso, però, la battaglia che si sta combattendo non è più per cento migranti da ricollocare, è un gioco molto più grosso, dove ognuna delle parti in causa cerca di non perdere troppo la faccia.

BOTTA E RISPOSTA
Non deve essere stato facile, quindi, per il leader del Carroccio incassare il colpo, e darla vinta a Conte. «Accetto, mio malgrado», ha replicato, pur ribadendo che la linea del suo ministero non sarebbe cambiata. Ha disposto lo sbarco di quelli che ha definito presunti minori, sottolineando che tutto ciò sarebbe avvenuto «sotto l'esclusiva responsabilità del premier». Tuttavia, a conferma del tentativo di riavvicinamento al M5s, il vicepremier si è anche sforzato di mostrare «spirito di collaborazione». «Prendo atto - ha affermato riferendosi ancora al premier - che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori. Darò pertanto disposizioni, mio malgrado, come ennesimo esempio di leale collaborazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l'affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti. E questo per evitare che la tua decisione sul caso costituisca un pericoloso precedente». In serata, poi, ha twittato: «Dopo i malati immaginari, ecco i minorenni immaginari! Mentre altri cedono, io non cambio idea». In realtà, sembra proprio che Salvini, questa volta, abbia dovuto cedere, anche se lo ha fatto continuando a polemizzare con gli alleati (presunti) di Governo e probabilmente con finalità strategiche. Il trasbordo dei 27 è avvenuto su due motovedette della Guardia costiera e della Gdf: subito dopo avere toccato la terraferma i ragazzi sono stati condotti nell'hotspot dell'isola. Mentre sulla nave sono rimasti altri 107 naufraghi. Fonti del Viminale, comunque, hanno ricordato che «già lunedì il ministro auspica novità a proposito del ricorso sulla decisione del Tar del Lazio», che si è espresso contro il divieto di sbarco, «ed è certo che la linea della fermezza e della difesa dei confini e della dignità dell'Italia è condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini di questo Paese». Alla situazione già parecchio incandescente si è aggiunta la linea tenuta dal Comando generale delle Capitanerie di porto, che in una nota al Viminale e ai ministeri per le Infrastrutture e degli Esteri, ha sottolineato che dal punto di vista del Centro ricerca e soccorso di Roma «non vi sono impedimenti di sorta» allo sbarco dei migranti, che veniva anzi sollecitato con «urgenza».
 



OCEAN VIKING
Insomma, Salvini sempre più isolato. Con all'orizzonte un'altra vicenda che a breve esploderà, quella della Ocean viking, la nave di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere con 356 migranti a bordo, che si trova da giorni tra Lampedusa e Malta in attesa di un porto sicuro.
 

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