La beffa per le maestre-nonne:
in pensione a 65 anni da precarie

La beffa per le maestre-nonne: in pensione a 65 anni da precarie
di ​Gianluca Sollazzo
Domenica 25 Agosto 2019, 06:30 - Ultimo agg. 08:12
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L’assunzione resta un miraggio. Dopo averla inseguita una vita si sono rassegnate anche quest’anno alla condizione del precariato. Per 24 maestre di 65 anni il tempo è scaduto: dopo aver visto sfumare l’assunzione prima di Ferragosto andranno in pensione tra gennaio e agosto del 2020 senza aver potuto firmare l’atto di immissione in ruolo dopo decenni di supplenze. A oggi sono 87 le maestre 60enni che restano intrappolate da anni nelle interminabili Graduatorie ad esaurimento. E per 24 insegnanti che hanno 65 anni c’è anche il sapore della beffa: andranno in pensione senza poter gustare il dolce ingresso in una classe da insegnanti di ruolo.

Concluse le operazioni annuali di immissione in ruolo a Salerno come nel resto della Campania, è già tempo di bilanci sulla condizione del precariato storico nelle liste provinciali a esaurimento delle maestre precarie alla scuola dell’infanzia e alla scuola elementare. I dati che arrivano dall’Ufficio scolastico provinciale sono ormai definitivi a fronte delle 23 assunzioni fatte a scorrimento dalle graduatorie a scorrimento della scuola dell’infanzia e delle 40 delle elementari. In 1.984 insegnanti precarie sperano ancora in una immissione in ruolo, ingabbiate nelle liste a scorrimento chissà per quanti anni. Tra di loro maestre-nonne che hanno tra i 60 anni e addirittura 65 anni.
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