Lega-Forza Italia, sale la tensione anche in Campania: pressing per le primarie di coalizione

Lega-Forza Italia, sale la tensione anche in Campania: pressing per le primarie di coalizione
di Valentino Di Giacomo
Domenica 25 Agosto 2019, 09:00
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C'è fermento nel centrodestra perché la crisi di governo a Roma potrebbe presto portare risvolti decisivi anche in Campania, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali. Nel mirino è finito soprattutto Salvini, accusato da molti esponenti d'area di aver consegnato il Movimento 5 Stelle nelle mani del Pd. E una possibile alleanza a livello locale, tanto più al Sud dove gli M5s hanno fatto incetta di voti alle ultime elezioni politiche, può creare un effetto deflagrante anche nel centrodestra.
 
Poco ci si fida ormai in Forza Italia del leader del Carroccio, soprattutto in qualità di leader del centrodestra. I parlamentari meridionali sono sul piede di guerra. Per ora un'intesa a livello locale tra Pd e grillini è vista solo come una lontana ipotesi, ma che comunque spaventa in una Regione come la Campania che gli azzurri ritenevano già una vittoria sicura.

«Quando Salvini ha detto basta bisognava restituire la parola agli italiani per fare chiarezza» - ha spiegato ad esempio Severino Nappi, presidente dell'Associazione Nord Sud ed ex esponente di Fi, che rilancia pure l'idea delle primarie di coalizione nel centrodestra. «Purtroppo - spiega Nappi - sembra prevalere tra i parlamentari l'istinto di autoconservazione delle poltrone. Questa mancanza di chiarezza tra un campo e l'altro produrrà un altro effetto che nessuno sembra avere calcolato: cosa succederà nelle Regioni dove si voterà nei prossimi mesi, a partire dalla Campania? Assisteremo all'abbraccio tra i signori delle fritture di Vincenzo De Luca e i presunti fustigatori grillini? Chi andrà con chi? Ci auguriamo che gli inciuci che si stanno facendo a Roma restino lì, che a nessuno venga in mente di riproporli su scala regionale e ci provi qui in Campania. Vorrebbe dire riprodurre immobilismo e consociativismo: non ce n'è alcun bisogno». Chi preferisce allontanare questa ipotesi è Armando Cesaro, capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia. «Al momento mi sembra fantapolitica. Comincerei con l'essere molto cauto a dare già per fatto l'accordo tra Pd e Cinquestelle a Roma, significherebbe anticipare troppo i tempi pensare già a possibili coalizioni anche a livello locale». Se proprio dovesse accadere, però, Cesaro non crede che gli elettori accetterebbero questo genere di alleanza spuria. «Non vedo l'ora - dice Cesaro - di vedere Valeria Ciarambino nominata vicepresidente di De Luca...».

Per ora si preferisce scongiurare l'ipotesi di alleanza, ma i malumori in Forza Italia ci sono tanto a Roma quanto a Napoli. Tensioni già alte in Campania tra quanti chiedono le primarie per scegliere il futuro candidato a Palazzo Santa Lucia, come Clemente Mastella o il totiano Gianpiero Zinzi, con chi invece ritiene sia ancora presto per parlarne.

Un nuovo fronte che si aggiunge a rapporti ormai già complessi tra i leghisti campani e i forzisti. Nel Carroccio non si è ancora così sicuri di proseguire l'alleanza a tre con Forza Italia e Fratelli d'Italia. Anche per questo negli ultimi giorni Silvio Berlusconi sta rivolgendo continui appelli al leader leghista Salvini.

In casa Carroccio si è in attesa e sulla difensiva. C'è comunque un leggero imbarazzo perché, dopo la rottura con i grillini, gli esponenti di Fi considerano un'onta che Salvini possa ancora inseguire Di Maio. «Noi la crisi - spiega il deputato del Carroccio partenopeo, Gianluca Cantalamessa - l'abbiamo aperta perché il governo non lavorava più. Anche a rischio di perdere la poltrona». Poi, anche lui, rinfaccia l'incoerenza degli «amici Cinquestelle» - come ancora li definisce. «I grillini campani - spiega Cantalamessa - ci hanno attaccato in ogni modo quando grazie al nostro viceministro Massimo Garavaglia abbiamo consentito a De Luca di salvare la sanità in Campania. Dicevano che avevamo fatto un inciucio con il Pd».

E agli altri «amici», quelli di Forza Italia, chiede calma. «Sarebbe da pazzi - dice il leghista - pensare che gli elettori possano premiare i 5 Stelle in coalizione con gente come De Luca o Bassolino. Sarebbe una sorta di Frankenstein politico». Ma le fibrillazioni restano. La Campania, forse, potrebbe non essere più un fortino sicuro.
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