«Insufficiente il decreto per il sito di Napoli», l'ira dei sindacati contro Whirlpool

«Insufficiente il decreto per il sito di Napoli», l'ira dei sindacati contro Whirlpool
di Valerio Iuliano
Martedì 3 Settembre 2019, 06:30 - Ultimo agg. 12:22
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Una corsa contro il tempo. Il decreto salva-imprese è in dirittura d'arrivo. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge è prevista per oggi, ultimo giorno utile per attivare le tutele a favore di Arcelor-Mittal, che nei mesi scorsi aveva minacciato di lasciare l'Ilva. La norma modifica il Decreto crescita, da poco convertito in legge, che aveva disposto la soppressione dell'immunità per la multinazionale dal prossimo 6 settembre. Tra le disposizioni urgenti del decreto sulle crisi aziendali c'è anche la norma che prevede lo stanziamento di 16,9 milioni di euro a beneficio di Whirlpool per la salvezza del sito napoletano.
 
Ma l'azienda fa sapere che «le misure non sono sufficienti» e ribadisce di essere pronta a presentare un nuovo piano industriale. Nel Dl in via di pubblicazione è prevista la stabilizzazione dei precari dell'Anpal, oltre ad un nuovo sistema di tutele per i rider.

L'articolo 11 del decreto prevede per le grandi aziende, con più di 4mila dipendenti in Italia, forti agevolazioni nei versamenti previdenziali, a patto che abbiano stipulato nel 2019 un contratto di solidarietà con una durata di almeno 15 mesi. I benefici corrispondono a uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2019 e di 6,9 milioni per il 2020. Una norma fatta su misura per proseguire la produzione di lavatrici e per garantire il futuro dei lavoratori del sito di via Argine, a giudizio del leader pentastellato Di Maio, artefice del decreto salva-imprese. Ma Whirlpool Corporation non è dello stesso avviso. «Whirlpool tiene a precisare - si legge in una nota - che, con riferimento alla prevista pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge: Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali, si tratta di interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo e la competitività di Whirlpool nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). I 16,9 milioni di euro previsti per il biennio 2019-2020 sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti di Whirlpool in Italia: questa non è un'opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021. Inoltre, il potenziale beneficio sarebbe distribuito su tutti i siti italiani e non rappresenterebbe un intervento strutturale per il futuro a lungo termine di Napoli, soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall'Azienda negli ultimi anni». Una posizione molto netta, tale da rendere forse più complicato il dialogo con il governo al tavolo tecnico, che dovrebbe essere convocato nuovamente dal ministero del Lavoro nei prossimi giorni. «L'Azienda - prosegue la nota - ha sempre confermato la volontà di garantire la continuità industriale dello stabilimento e i massimi livelli occupazionali. Si ribadisce che l'unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva al sito. Whirlpool Emea è pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti». Dura la risposta delle organizzazioni sindacali. «Il decreto è migliorabile - spiega il segretario generale della Uil Giovanni Sgambati - e l'azienda non può accampare scuse. Noi vogliamo lavorare per migliorarlo ed anche per trovare la disponibilità della Regione Campania a sostenere l'iniziativa». Per Biagio Trapani di Fim-Cisl, «l'azienda non rispetta i lavoratori e nemmeno i tavoli. Whirlpool continua a dire cose diverse rispetto a quelle che vengono fuori dai tavoli. Se ha fatto una scelta venga a dirlo nelle sedi opportune. Noi siamo sempre convinti che la produzione di lavatrici sia possibile, a patto che ci sia la volontà». I lavoratori, intanto, auspicano un intervento da parte del presidente della Regione De Luca.

Secondo la norma, tutti gli atti compiuti da Arcelor-Mittal «in osservanza delle disposizioni contenute nel Piano Ambientale» non possono dar luogo a responsabilità penale. «Resta ferma la responsabilità penale, civile e amministrativa per la violazione di norme a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori». Per i rider, invece, con il decreto si determina la composizione del compenso. Viene ridotto il cottimo, che deve essere in misura non prevalente, e si introduce la paga oraria, purché il lavoratore accetti almeno una chiamata. La stabilizzazione dei precari Anpal, tanto invocata dal governatore De Luca, potrebbe forse contribuire a risolvere il caso sempre più spinoso dei 471 navigator campani. Il decreto stabilisce anche la proroga dei contratti dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.
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