Scontro fra satelliti evitato nello spazio con manovra di emergenza di Aeolus dell'Esa per evitarne uno di SpaceX di Elon Musk: non era mai accaduto

Manovra di emergenza del satellite europeo Aeolus per evitare lo scontro con uno di SpaceX di Elon Musk: non era mai accaduto
Manovra di emergenza del satellite europeo Aeolus per evitare lo scontro con uno di SpaceX di Elon Musk: non era mai accaduto
di Paolo Ricci Bitti
Martedì 3 Settembre 2019, 19:12 - Ultimo agg. 4 Settembre, 15:29
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Nei giorni scorsi c'era da spostare una navicella Soyuz, adesso è la volta di deviare la traiettoria del satellite Aeolus dell'Agenzia spaziale europea con una manovra d'emergenza mai tentata prima per evitare lo scontro con un satellite di SpaceX di Elon Musk: che traffico sul grande raccordo orbitale. E c'è pure chi, sul filo dei 40mila chilometri orari, non si scansa pur non avendo la precedenza.

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Per quanto infinito, lo spazio, se non ci si allontana troppo dalla Terra ovvero 320 chilometri in questo caso, da anni è a rischio collisioni  per i quasi 8mila satelliti lanciati dal 1957 - il pioniere Sputnik - a oggi e soprattutto per le centinaia di migliaia di detriti causati dal deperimento degli stessi satelliti (ne è in funzione solo uno su otto): due i veri e propri incidenti già registrati.

Sulla ISS spostata la Soyuz MS-13
Le due Soyuz attraccate alla stazione spaziale

Rischio molto molto ridotto, insomma, e senza effettivi rischi per la sicurezza di di noi quaggiù, ma sempre più al centro di strategie per tentare di mettere ordine, evitare costosissime perdite economiche, "ripulire" le orbite da detriti e vecchi e satelliti. Tutto ciò mentre il lancio di satelliti cresce e crescerà impetuosamente perché senza satelliti diventeremmo talpe smarrite.  

Senza dimenticare che in orbita dal 1999 ( fra i 300 e i 400 chilometri di altezza) c'è almeno una stazione spaziale abitata come l'Iss sulla quale si trova ora Luca Parmitano che ha partecipato il 26 agosto alla manovra dei colleghi russi che sono costretti a "parcheggiare" in un altro boccaporto una navicella Soyuz per fare posto a una navetta cargo che due giorni prima non era riuscita ad attraccare al portellone previsto inizialmente. Non di frequente, ma era già accaduto in passato: non  mancano comunque mai i brividi in queste occasioni. Fallisse il parcheggio, la Soyuz potrebbe anche essere costretta a rientrare anzitempo con i tre cosmonauti a bordo mandando all'aria per qualche tempo l'organizzazione della stazione spaziale.

E' invece inedita la manovra con cui l'Esa ha modificato la traiettoria di Aeolus, uno delle sue costellazioni di satelliti per l'osservazione della Terra, per evitare che si scontrasse con l'assai più piccolo Starlink 44, uno degli ultimi arrivati in orbita meno di un anno fa con la regia di SpaceX di Elon Musk per portare la copertura Internet in ogni angolo della Terra (perché poi con la Rete sparsa anche sul terzo mondo crescerà non solo la democratizzazione, ma pure la richiesta di servizi).  



A dare l'allarme per Aeolus è stato il ministero della Difesa degli Stati Uniti che aveva drasticamente aumentato il rischio di collisione fra i due satelliti: 1 a 1.000, dieci volte più grave, insomma, rispetto al tollerato. Per di più SpaceX, per essendo arrivato dopo in quell'orbita e quindi non potendo vantare alcuna precedenza, non avrebbe collaborare forse per questioni tecniche: i satelliti della costellazione Starlink pesano mezza tonnellata e hanno piccoli motori elettrici, mentre gli Aeolus superano i 1.300 chilogrammi e sono provvisti di motori a getto a combustibile tradizionale: una dotazione che serve a rendere efficiente e tutelare il colossale investimento di mezzo miliardo di euro per migliorare la nostra conoscenza del Pianeta. In partciolare Aeolus, grazie alla strumento Aladin, progettato e messo a punto da Leonardo Lin Italia, potrà rendere le previsioni meteo precise fino a 7 giorni.

Esa ha inoltre reso noto che di questo tipo di manovre anti collisione ne ha già effettuate oltre venti, ma sempre per ridurre il rischio di impatto con satelliti dismessi o, soprattutto, con detriti. Mai invece era accaduto di sfilarsi da un possibile impatto con un altro satellite operativo. 

I due precedenti
Il 10 febbraio 2009 il satellite Iridium 33 e il satellite militare russo per telecomunicazioni, Cosmos 2251, si scontrarono a circa 800 chilometri di altezza.

Il 22 gennaio 2013 un rottame del satellite cinese Fengyun 1C finì contro il piccolo satellite russo Blits pesante meno di dieci chilogrammi ideato per studiare la rifessione dei raggi laser. L'incidente aveva una causa che risaliva a sei anni prima, quando la stessa Cina distrusse il suo satellite con un missile nell'ambito di un test militare.

In entrambi i casi non si contano i detriti che hanno continuato via via a orbitare fino a degradare e a bruciare nel rientro in atmosfera. 




In serata la presa di posizione di SpaceX che sostanzialmente si giustifica con un "buco" nel suo sistema di comunicazioni, altrimenti avrebbe certamente collaborato una volta che la percetuale di rischio era cresciuta: “Our Starlink team last exchanged an email with the Aeolus operations team on August 28, when the probability of collision was only in the 2.2e-5 range (or 1 in 50k), well below the 1e-4 (or 1 in 10k) industry standard threshold and 75 times lower than the final estimate. At that point, both SpaceX and ESA determined a maneuver was not necessary. Then, the U.S. Air Force's updates showed the probability increased to 1.69e-3 (or more than 1 in 10k) but a bug in our on-call paging system prevented the Starlink operator from seeing the follow on correspondence on this probability increase – SpaceX is still investigating the issue and will implement corrective actions. However, had the Starlink operator seen the correspondence, we would have coordinated with ESA to determine best approach with their continuing with their maneuver or our performing a maneuver.”

 
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