I pupazzi Playmobil vivono agli Scavi di Pompei e di Ercolano

I pupazzi Playmobil vivono agli Scavi di Pompei e di Ercolano
di Francesca Mari
Mercoledì 4 Settembre 2019, 12:47
3 Minuti di Lettura
ERCOLANO. Dà vita ai personaggi Playmobil nei siti storici ed archeologici del mondo, è passato per Napoli inscenando storie agli Scavi di Pompei e di Ercolano ma nessuno sa chi è. Nei giorni scorsi è stato a  Pompei, Ercolano e Napoli fotografando i famosi pupazzi di plastica nella veste di antichi romani, gladiatori e imperatori, incuriosendo tutti.

Si era parlato di una campagna di marketing della nota azienda di giocattoli che, però, ha smentito. «Non è una nostra iniziativa- hanno fatto sapere dalla Playmobil Italia- non ne sappiamo nulla». Anche i direttori dei parchi di Pompei ed Ercolano hanno dichiarato di non essere stati coinvolti in nessun progetto. Ma le foto sui social hanno fatto letteralmente impazzire gli appassionati, che si sono chiesti chi fosse il personaggio misterioso.

Noi l’abbiamo scoperto e intervistato: è Paco Torres, fotografo di Barcellona che sta facendo impazzire Instagram con le sue foto dei pupazzi Playmobil in posa di fronte alle poi belle ricchezze d’Italia e del mondo. È stato intervistato anche in Francia e in Spagna. Ha 59 anni, una laurea in Storia e Geografia e lavora in un’industria chimica. Ogni volta che va in viaggio, insieme alla compagna Alicia, porta con sé una parte dei circa mille personaggi Playmobil che colleziona da sempre e ama inscenare storie. In Italia è appena stato a Napoli, Roma, Firenze Venezia e in Sicilia. Ma prima aveva inscenato storie in Francia, in Spagna, a Strasburgo, a Baden Baden.

Le sue immagini hanno fatto impazzire tutti. È un lavoro?

«È solo un hobby. L'idea è di dare al personaggio una "piccola vita", creare una scena per la figura, e per questo cerco il playmobil più adatto, "sintonizzandolo" se necessario, cercando di realizzare tutti i pezzi originali del marchio Playmobil». 

Come reagiscono i turisti?

«A Pompei siamo arrivati all’apertura, alle 9, ed eravamo vicini anche a Ercolano. Devi aspettare il momento giusto in modo che i "turisti" non compaiano nella foto, e talvolta costa. Ma quando qualcuno ci vede, resta a guardare incuriosito». 

Come ha trovato Napoli?

«Mi piace molto e ho apprezzato molto Pompei ed Ercolano. Non escludo di ritornarvi». 

Commento positivo per l’iniziativa anche da parte di Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano. 

«Nello scenario contemporaneo - dice- l'antico e il moderno dialogano attraverso codici espressivi inediti, che creano partecipazione, innescano creatività, attivano significati innovativi. La visita non è più un momento di passivo apprendimento, ma un’esperienza di conoscenza che può passare anche attraverso attività ludiche,  ricreative e di divertimento. Il Parco ha fatto proprie queste logiche anche nei propri programmi di eventi, con iniziative come Maiuri Pop Up dove artisti contemporanei sono stati chiamati a reinterpretare gli spazi del Parco.

Allo stesso modo evocativi dei linguaggi ed del mondo dei bambini sono progetti come la figura inventata di topo investigatore che fa da guida ai siti UNESCO Geronimo Stilton o il progetto MIBAC Fumetti nei Musei di prossima uscita. La cultura vive anche di rivisitazioni e riappropriazioni, che vanno certamente incanalate nei binari del decoro e del rispetto, ma che testimoniano la vivacità e la presenza del passato nel presente».
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