Terremoti, l'allarme dei geologi: «Una faglia nel Mediterraneo si sta espandendo»

Terremoti, l'allarme dei geologi: «Una faglia nel Mediterraneo si sta espandendo»
Terremoti, l'allarme dei geologi: «Una faglia nel Mediterraneo si sta espandendo»
Domenica 8 Settembre 2019, 20:08 - Ultimo agg. 9 Settembre, 09:24
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«C'è una faglia nel Mediterraneo, relativamente giovane, che si sta espandendo». Sono queste le conclusioni a cui è giunto un gruppo di ricercatori internazionali, coordinati dall'ICM-CSIC, che hanno studiato, negli ultimi anni, alcuni violenti terremoti avvenuti in seguito al contatto tra la placca eurasiatica e quella africana.




La faglia in questione, nota come faglia di Al-Idrissi, si trova a metà strada tra Spagna e Marocco, nel mare di Alboràn, non lontano dallo Stretto di Gibilterra. Nel 2016, questa faglia fu la causa di una serie di violenti terremoti, a cominciare da quello, di magnitudo 6.4 della scala Richter, avvenuto nel gennaio di quell'anno. Nei mesi successivi furono diverse le scosse registrate nella zona, alcune delle quali di magnitudo superiore a 5 e chiaramente avvertite dalla popolazione, in Spagna come in Marocco.

Dopo quella violenta scossa di terremoto, i geologi e i ricercatori dell'ICM-CSIC di Barcellona hanno iniziato a studiare le caratteristiche di quella faglia. Oltre ad essere più 'giovane' di altre faglie presenti nel Mediterraneo (come ad esempio quelle tra Sicilia e Calabria e tra Grecia e Turchia), la faglia di Al-Idrissi presenta una lunghezza di circa 100 chilometri e uno scivolamento di circa 4 millimetri all'anno. Questo significa che, in futuro, potranno esserci molte scosse di terremoto di notevole intensità, ma non tutto il male viene per nuocere.

Dopo aver lanciato l'allarme sul rischio sismico nella regione, infatti, i ricercatori sono riusciti a studiare nel dettaglio la struttura della faglia in questione e di quelle interconnesse. «Si tratta di un sistema di faglie molto giovani, per noi è un'opportunità unica per studiarne la crescita e l'evoluzione» - spiegano i ricercatori - «Grazie alle misurazioni batimetriche siamo riusciti a ricostruire un modello tridimensionale della faglia di Al-Idrissi assolutamente preciso. Ora che conosciamo la sua struttura, possiamo studiare l'evoluzione sismica di tutto il sistema complessivo».

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