Xylella, doppio caso in Costa Azzurra: «Stesso ceppo che ha sterminato gli ulivi in Puglia»

Xylella, doppio caso in Costa Azzurra: «Stesso ceppo che ha sterminato gli ulivi in Puglia»
Xylella, doppio caso in Costa Azzurra: «Stesso ceppo che ha sterminato gli ulivi in Puglia»
Mercoledì 11 Settembre 2019, 20:14 - Ultimo agg. 20:26
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Due olivi positivi alla Xylella sono stati individuati per la prima volta in Francia, sulla Costa Azzurra. Lo rende noto il ministero dell'agricoltura di Parigi. Finora in Francia le piante infette erano principalmente arbusti. I due olivi, uno a Mentone e l'altro ad Antibe, sono ai confini dell'area in cui il batterio è già presente dal 2015. A preoccupare di più le autorità francesi è il caso di Mentone, perché la sottospecie di Xylella fastidiosa rilevata è la stessa della sindrome del disseccamento rapido degli olivi in Puglia. Coldiretti è preoccupata per la zona, troppo vicina alla Liguria, dove va salvaguardato un patrimonio storico su oltre 18mila ettari e "varietà pregiate uniche come la Taggiasca".
 
 

Oltre confine, ribadisce tuttavia l'assessore regionale all'agricoltura Stefano Mai, «la Liguria è Xylella Free». «Occorre evitare allarmismi e procedere immediatamente all'isolamento delle piante infette per attivare tutte le misure necessarie ad evitare l'estendersi della contaminazione» chiede la Coldiretti nel ricordare che «si tratta di salvaguardare un patrimonio regionale culturale, ambientale ed economico storico con ulivi su oltre 18mila ettari di terreno. Molti situati sui tipici terrazzamenti, con varietà pregiate uniche al mondo come la Taggiasca».

Intanto, al dicastero delle Politiche agricole, alimentari e forestali dove si è appena insediata il ministro Teresa Bellanova (Pd), alla questione Xylella viene dedicato il primo Tavolo di confronto, convocato giovedì 19 settembre. Obiettivo: condividere le azioni da attuare per fronteggiare l'emergenza Xylella fastidiosa; definire le misure del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia. All'incontro sono stati invitati la Regione Puglia, Agea, il Crea, le associazioni nazionali di categoria, rappresentanti del mondo vivaistico, dei frantoi e dei professionisti. Sulla Xylella «vi stupiremo, ma non ci scontreremo. Dobbiamo chiudere una pagina e dobbiamo riaprire con molta determinazione la pagina di rigenerazione del paesaggio salentino, di investimenti nelle aziende, di ripresa delle attività produttive. Sono questioni irrinunciabili» ha detto il ministro Bellanova su Rai Radio1. «Lavorerò con chi ci ha messo la testa e non con chi si è affidato agli sciamani. Non dobbiamo alimentare polemiche, ma dare risposte» aveva precisato fin da ieri la ministra, che è pugliese di nascita. Ma la miccia della polemica è già accesa: ipugliesi, lamentano i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia e Direzione Italia «hanno già pagato le conseguenze di chiacchiere, ritardi, sottovalutazioni che hanno caratterizzato l'azione della Regione Puglia». «Trascurare la questione Xylella ha prodotto danni per 1,2 miliardi» ha sottolineato Mariastella Gelmini, presidente del gruppo Forza Italia alla Camera, che visitando le zone colpite - insieme ai parlamentari Mauro D'Attis, Vincenza Labriola, Maria Spena, Raffaele Nevi, Anna Maria Bernini e Alessandra Gallone - chiede che «il governo dia risposte concrete. Serve una task-force tra i diversi ministeri: dai Beni culturali, all'Ambiente, al Turismo, all'Agricoltura. Un investimento nella ricerca, nell'innovazione». Guardia alta anche nelle regioni dichiarate, con provvedimento pubblicato in Gazzetta lunedì scorso, indenni al fitopatogeno. Le Marche ad esempio conducono un costante monitoraggio di prevenzione.
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