«Deve crescere - ha inoltre rimarcato il Capo dello Stato - il numero degli studenti che conseguono il titolo di scuola superiore, di qualificazione professionale, dei laureati. Investire nella scuola è la scelta più produttiva sia per le istituzioni sia per le famiglie. Accresce il capitale sociale del Paese. Rinunciare alla formazione, o vivere la scuola senza impegno, è spesso l'anticamera dell'emarginazione, della povertà, talvolta dell'illegalità. La mobilità sociale oggi si è arenata: la scuola può farla ripartire, arrecando giustizia e sviluppo».
«La scuola è una speranza, sempre e ovunque. Rappresenta la finestra di opportunità per il futuro di ciascun giovane. Compito della Repubblica è garantirla costantemente. Dobbiamo renderla più forte ed efficace», ha proseguito il Presidente. «La scuola per tutti è una grande conquista democratica, iscritta nella nostra Costituzione.
La scuola è levatrice di libertà. Proprio il suo carattere universale e la visione unitaria dell'impegno educativo costituiscono gli anticorpi dell'omologazione e della prepotenza: per questo non possiamo rassegnarci a discriminazioni che derivano da diversità di ceti sociali o da svantaggiate condizioni economiche», ha aggiunto Mattarella.