Michelle Hunziker nella setta per cinque anni: «Minacciata di morte, ero nel panico»

Michelle Hunziker nella setta per 5 anni: «Il ricatto a morte e poi il panico. Ora è difficile che mi freghino»
Michelle Hunziker nella setta per 5 anni: «Il ricatto a morte e poi il panico. Ora è difficile che mi freghino»
di Silvia Natella
Martedì 1 Ottobre 2019, 15:01 - Ultimo agg. 16:26
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«Mi dissero che sarei morta». Michelle Hunziker scava nella memoria e rievoca ancora una volta uno dei periodi più difficili della sua vita, quando - a 24 anni - è stata in balia di una setta. «Mi ricordo ogni frazione di secondo di quel momento, che è durato cinque anni, e non sono pochi, soprattutto perché erano gli anni più belli da vivere», racconta in un'intervista a Freeda.
 





In una videointervista ha anche parlato del suo arrivo in Italia e delle figlie Aurora, Sole e Celeste. Aveva solo 17 anni quando scelse di farsi un futuro nel nostro Paese lasciando la Svizzera. Ha iniziato come modella per poi diventare uno dei volti televisivi più amati. Non è stato facile, però, perché i suoi titoli di studio non avevano valore al di là del confine. Poi la nascita della primogenita, Aurora, con cui è cresciuta insieme. Tomaso Trussardi, invece, l'ha resa madre altre due volte. «È stata una maternità completamente diversa», spiega alludendo all'età in cui ha avuto le altre figlie. 

Solo qualche anno fa ha avuto il coraggio di raccontare di essere stata vittima per 5 lunghi anni di una setta, dalla quale è stato molto complicato liberarsene. «Era tutto un percorso di purificazione di ogni tipo. Sai come sono le sette. Loro mi avevano convinta che sarei morta, mi avevano ricattato a morte, però talmente volevo liberarmi da lì che ero pronta a morire». 

Dopo essere uscita dall'incubo ha sofferto di attacchi di panico. È riuscita a guarire in tre anni: «Mi è sceso proprio un sasso dal cuore quel giorno dopo aver messo giù il telefono e avendogli detto "Non vi voglio mai più vedere". Da lì sono rinata molto più forte... Adesso è difficile che mi freghino».

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