Napoli, è scontro sulla gestione del Collana. L'assessore comunale Borriello: pronto a occupare la Regione

stadio Collana
stadio Collana
di Diego Scarpitti
Mercoledì 9 Ottobre 2019, 21:30
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«Ci sentiamo defraudati come sportivi e cittadini del territorio. Spero che la questione si risolva in piena trasparenza e nel rispetto della legalità». Parla a nome delle associazioni che operavano all'interno dell'impianto collinare, consorziate nel comitato ex Collana, Sandro Cuomo, chiedendo la riapertura in tempi rapidi e la riconsegna dello stadio chiuso da gennaio 2017 e negato alla fruizione collettiva. «Contestiamo le agevolazioni conferite alla Giano da parte della Regione Campania per la gestione dell’impianto», afferma Cuomo nel corso della riflessione presso la sala Guido Pepe, in via Alessandro Longo.

Sede della discussione non casuale. «Il Coni è la casa dello sport, ospita le Federazioni. Collana un gravissimo caso ancora irrisolto: da tempo sto operando in merito», fa sapere Sergio Roncelli, presidente Coni Campania, teso a favorire l’intesa tra le parti nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti e a scongiurare «bibliche battaglie legali». Mediazione a cinque cerchi volta a privilegiare un accordo e a trovare una definitiva soluzione. Palazzo Santa Lucia ha dichiarato ufficialmente che la pista di atletica e le palestre in via Ribera saranno riaperte entro il 15 dicembre.

«Chiediamo alla Regione Campania la verifica di eventuali inadempienze da parte della Giano nei confronti degli impegni assunti, rispetto al bando di gara ed alla convenzione sottoscritta dalle parti il 23 luglio 2018. In caso di inadempienze riscontrate chiediamo la revoca immediata dell’affidamento dell’impianto con un conseguente tavolo di lavoro per la gestione del Collana tra Regione Campania, Comune di Napoli e Coni», la proposta avanzata da Cuomo. «Contestiamo l’atto aggiuntivo, poiché non vengono rispettati i dettami del bando di gara. Auspichiamo una rapida riapertura del Collana secondo trasparenza e legalità», osserva Giuseppe Esposito, presidente della Cesport.

Hanno partecipato al dibattito le istituzioni. «Unico perdente in questa situazione è la città di Napoli. Valuteremo la questione in Commissione trasparenza, controllo sull'attività della Regione e degli Enti collegati e dell'utilizzo di tutti i fondi», annuncia Maria Muscarà, consigliere regionale M5S. «Mistero Collana. Non ravvedo elementi di chiarezza. Da uomo delle istituzioni sono mortificato e la preoccupazione dilata i tempi. Le associazioni hanno portato avanti il Collana tra mille difficoltà, rappresentando un punto fermo della città. In poco tempo si è scesi nel baratro più totale, scivolando in un punto di non ritorno». Mostra vicinanza al consorzio ex Collana l’assessore allo sport, Ciro Borriello.

«Chiedo chiarezza sulle modalità e i tempi di apertura, fino ad arrivare ad un punto di rottura, siccome la questione non è più rinviabile. Se occorre, sono pronto anche ad occupare la Regione. E' il momento della lotta», rivendica energico Borriello, nel tentativo di scuotere la situazione di stallo. In rappresentanza della V Municipalità il vicepresidente Antonio Iozzi. «La chiusura del Collana ha creato un disagio inspiegabile ma soprattutto insostenibile. Riscontro una totale assenza di dibattito politico sulla vicenda, la stessa politica che ha creato questo disastro e dovrebbe uscire allo scoperto.
L’affidamento del Collana al Comune era garanzia di utilizzo dell’impianto, con l’aiuto encomiabile delle associazioni. Auspico che la struttura venga nuovamente riconsegnata al pubblico quanto prima».

Sono intervenuti Gennaro Esposito, presidente del Comitato vivibiltà dei cittadini, il legale Corrado Diaco, Corrado Grasso (Fidal), il presidente della Fin Campania Paolo Trapanese, Claudio Nasti (Fijlkam), Federico Calvino. «Consentire alle società di continuare il proprio operato nel territorio», la richiesta unanime sintetizzata. Possibile?

Persistono le incognite e le perplessità dei cittadini. Le associazioni sperano di ritornare all'interno del Collana ma chiedono di fugare le ombre, domandano precise garanzie sulla tempistica e invocano il rispetto del bando da parte della Giano. L'Agenzia regionale per le Universiadi termina il mandato il 31 dicembre 2019. Cosa avverrà alla scadenza dell'Aru? Al momento non è dato sapere.

 
 
 
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