Napoli, fa appena in tempo a raggiungere l'ospedale: partorisce nel triage

Napoli, un caso di buona santità
Napoli, un caso di buona santità
di Eduardo Improta
Sabato 12 Ottobre 2019, 10:41 - Ultimo agg. 10:42
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Non solo aggressioni, per il personale medico e paramedico del pronto soccorso, ma anche applausi. In questi giorni l’attenzione su un sospetto caso di malasanità all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia ha aperto un grosso dibattito sulla sanità pubblica.
 
Ieri sera un caso di buona sanità, a portarlo a conoscenza è stato l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” che ha come  “mission” una campagna informativa all’utenza sul corretto uso del servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale 118, nonché portare all’opinione pubblica i successi quotidiani dei soccorsi e per far capire che nonostante le molteplici difficoltà quotidiane e le aggressioni il personale medico e paramedico svolge il lavoro con professionalità ed in “scienza e coscienza”.
 
 

«Erano le 19.40, dopo ben 12h trascorse nelle vesti di infermiere di triage di uno dei pronto soccorso più noti di Napoli, cioè dell'ospedale San Paolo - dice il protagonista Antonio Marciano -  mentre mi accingevo a valutare uno degli ultimi pazienti e dopo averne valutati un numero infinito elevato all'ennesima, sento improvvisamente il clacson di una macchina suonare a più non posso, io e la mia collega Rita Miele nonché l'operatore socio sanitario presente al triage insieme a me Ciro Salcino, per non dire tutti i pazienti e i parenti presenti in quell'istante, ci allertiamo perché pensiamo ad un serio e preoccupante codice rosso; mi precipito fuori insieme al mio operatore socio sanitario e vedo questa macchina precipitarsi all'impazzata nella camera calda del pronto soccorso (zona in cui si fermano le auto o le ambulanze per far accedere i pazienti nel pronto soccorso) fino ad arrestarsi fuori la porta del triage del pronto soccorso; all'interno dell'automobile c'erano un uomo (marito) e due donne (moglie e suocera dell'uomo). Subito quest'uomo esce catapultandosi dalla macchina ed urla che la moglie stava partorendo e che aveva la testa del bimbo tra le mani! Io incredulo mi precipito nella macchina per constatare ciò e mi ritrovo la donna con le gambe divaricate e la testa del neonato tra le sue mani! Dico al mio operatore socio sanitario di prendere una barella e alla mia collega di chiamare con urgenza il ginecologo di turno; nel contemporaneo la donna mi urla che non ce la fa più e che sentiva il bisogno di spingere! Allora in una frazione di secondo, mentre il mio socio sanitario si accingeva nel portare la barella vicino alla macchina, la mia collega stava chiamando il ginecologo di turno e tutta la gente presente in pronto soccorso si era accerchiata vicino a me per vedere ciò che stava succedendo, penso che l'unica cosa giusta da fare era di farla partorire subito per evitare complicanze sia al neonato che alla giovane donna, chiedo al mio operatore socio sanitario di portarmi lenzuola ed telini sterili al più presto. Mi concentro sulla giovane donna e sul neonato, afferro la testa del piccolo e rivolgendomi alla giovane donna le dico di fare dei lunghi respiri e poi di spingere, aiuto il piccolo ad uscire afferrandolo per la testa e per la spallina destra, in una frazione di qualche minuto lo ritrovo tra le mie mani! Subito lo avvolgo tra le lenzuola, il tempo di pulirlo e subito sento i suoi polmononcini espandersi e poi finalmente quelle urla così sottili di chi è appena venuto al Mondo! Tutti scoppiano in un applauso unanime, con le mie mani tremanti e i miei occhi increduli e commossi, porgo il piccolo alla mamma che, commossa e incredula, lo poggia delicatamente sulla sua pancia; in quell'istante arriva la mia collega insieme al ginecologo, quest'ultimo si accerta che fosse tutto apposto, si complimenta con me e i miei colleghi di avventura, dopodiché con estrema attenzione e rapidità posizioniamo la giovane mamma col neonato sulla barella che vengono portati in sala operatoria per eseguire le ultime manovre dopo il parto! Non posso credere ciò che ho vissuto e fatto! È vero quando si dice "c'è sempre la prima volta per tutto"! Io da semplice infermiere professionale quale sono orgoglioso di essere, per un attimo sono passato a fare le veci di ginecologo! Ecco perché amo l'emergenza e il pronto soccorso! Sempre pronto ad aiutare il prossimo!».
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