In un'intervista post gara, l'atleta ha dichiarato che con il suo risultato intende ispirare le persone, dimostrando che «nessuna persona ha limiti».
L'impresa di Eliud Kipchoge non apparirà, però, tra i record ufficiali, perché l'evento - organizzato nell'ambito del progetto Ineos 1:59 Challenge e finanziato dall'imprenditore britannico, proprietario della compagnia petrolifera Ineos, Jim Ratcliffe - non fa parte del programma dell'International Association of Athletics Federations, e inoltre, Kipchoge ha avuto condizioni leggermente più favorevoli rispetto alle competizioni ufficiali.
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— Eliud Kipchoge (@EliudKipchoge) 12 ottobre 2019
Durante la gara, infatti, Kipchoge si è idratato grazie al servizio di una persona preposta che in bicicletta andava al suo ritmo, quindi l'atleta non ha perso tempo a rallentare nei punti di ristoro, come nel caso delle maratone organizzato dalla IAAF.
L'attuale record mondiale ufficiale è detenuto da Kipchoge, raggiunto il 16 settembre 2018 a Berlino, e è di 2 ore 1 minuto e 39 secondi.
Un altro record non ufficiale di questo atleta keniota di 34 anni risale al 2017, quando a Monza ha completato la competizione in 2 ore e 25 secondi, e anche in quell'occasione la competizione non faceva parte del programma IAAF.