Mattarella-Trump: «Amicizia Italia-Usa mai così bene». Ma quante distanze

Mattarella-Trump: «Amicizia Italia-Usa mai così bene». Ma quante distanze
di Luca Marfé
Giovedì 17 Ottobre 2019, 08:37
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WASHINGTON - L’amicizia Italia-Usa? «Mai così bene».

Sergio Mattarella e Donald Trump si fanno eco a vicenda tra le mura della Casa Bianca, prima in un incontro bilaterale durato quaranta minuti e subito dopo in una conferenza stampa di circa un’ora.

Le parole di idillio della premessa vengono però subito smentite dai fatti delle rispettive posizioni.

Le distanze sono tante e sono pure piuttosto evidenti.

Si comincia con l’economia, con il fronte dazi che si infiamma pressoché immediatamente: Mattarella auspica che non vi sia alcuna escalation e che ci si possa accordare anziché scontrare, nel tentativo di scongiurare il rischio di produrre dei danni all’interscambio commerciale. Ma Trump sbatte i pugni sul tavolo dell’Unione Europea («Ci hanno sempre trattato malissimo!») e ha tutta l’aria di voler insistere con le proprie politiche di chiusura.
 


Non manca poi di bacchettare a scena aperta l’Italia sulla Nato e in particolare sui fondi che il governo di Roma versa nelle casse dell’Alleanza Atlantica.

«Poco più dell’1% del vostro prodotto interno lordo. Dovreste essere al 2, per me personalmente addirittura al 4».

Numeri inarrivabili per il budget italiano, con il nostro presidente che tuttavia, con fare diplomatico ma deciso, risponde a tono e sottolinea la partecipazione fiera e operativa alle tante missioni internazionali che ci vedono coinvolti in prima linea.

Non finisce qui: Trump è preoccupato dal dossier Huawei-5G e più in generale dalle prossimità con la Cina di Xi. Mattarella fa quadrato e rimarca che «la sicurezza è una priorità imprescindibile anche per noi».

Per concludere, ancora in orbita Esteri, soltanto un breve cenno alla Libia, quasi completamente oscurata dalla “bomba” Siria.

Il tycoon parla chiaro:

«Troppo spesso gli Stati Uniti hanno combattuto al fianco di popoli che addirittura ci odiano», ha risposto a chi gli chiedeva se considerava un errore la “luce verde” concessa alla Turchia di Erdogan.

«Nessuna luce verde, non siamo i poliziotti del mondo, sto soltanto mantenendo l’ennesima promessa fatta: riportare i nostri ragazzi a casa».

Dal suo punto di vista, non soltanto non ha torto, ma sta persino facendo bene.

Mattarella, però, prova a ricondurlo su un binario di responsabilità:

«Fermare le ostilità e ripristinare il dialogo».

Un auspicio, però, che pare non scalfire nemmeno un po’ la corazza di un Trump che la sua decisione, con un occhio alle elezioni 2020, l’ha presa già.


(Foto di Luca Marfé)
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