Caivano, ecoballe via dall'area Asi: «Impegni mantenuti»

Caivano, ecoballe via dall'area Asi: «Impegni mantenuti»
di Antonio Parrella
Lunedì 21 Ottobre 2019, 07:00
3 Minuti di Lettura
Inizierà stamattina la rimozione delle circa 4000 tonnellate di ecoballe stoccate dal 26 settembre al 12 ottobre, durante la chiusura per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra, nell'area Asi di Pascarola, precisamente neli spazi disponibili presso l'azienda Pontin srl. Dunque è arrivato il momento di liberare e ripulire l'area, dopo le forti polemiche e le tensioni che avevano diviso cittadini e industriali da una parte e Regione e Città Metropolitana dall'altra, per la localizzazione del sito destinato ad accogliere, in una zona già ad alto impatto ambientale, nuovi e indesiderati rifiuti imballati (inizialmente si parlava di 15mila tonnellate, poi scese a 11500 e successivamente a poco più di 3500) che andavano ad aggiungersi alle 400mila allocate nella stessa zona dal lontano 2003 e finora mai rimosse.
 
«Ora la rimozione delle ecoballe - assicura il vicepresidente del consorzio Asi di secondo livello, l'imprenditore Nino Navas - sarà effettuata sotto il nostro costante monitoraggio e vedrà l'impiego di venti camion al giorno. In queste ore ho incontrato l'ingegnere Iodice, responsabile della Sapna, che mi ha illustrato il programma elaborato per la totale liberazione del piazzale occupato». Navas si dice soddisfatto perché «gli impegni assunti sono stati rispettati», traguardo possibile «grazie al rispetto delle regole, al controllo su tutte le operazioni di stoccaggio, a tutte le competenze messe in campo, ma, soprattutto, al sano e fattivo confronto con le varie istituzioni».

Ma ieri l'attenzione si è puntata sull'ennesimo incendio scoppiato allo Stir di Casalduni, l'impianto dove vengono trattati i rifiuti indifferenziati della provincia di Benevento. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme: è il terzo episodio dopo l'agosto 2018 e l'agosto scorso, ma anche il secondo in una settimana dopo quello scoppiato allo Stir di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. «Troppe coincidenze, troppe fiamme per pensare a un destino cinico e baro. Due Stir in una settimana prendono fuoco, entrambi per la seconda volta. Tempistiche e modalità dimostrano che è in atto una vera e propria guerra dei rifiuti. In attesa che la magistratura faccia il suo corso sentiamo tanta puzza di bruciato dietro l'escalation di incendi sospetti che ormai da tre anni stanno colpendo impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti», ha commentato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania.

Tornando a Caivano,la soluzione dell'emergenza rifiuti sul territorio cittadino, causata dal persistere delle difficoltà in cui versa la ditta Buttol che ha l'appalto comunale, sembra ancora un'utopia. In via Diaz, l'importante arteria che collega Caivano a Napoli e Caserta, sabato sera sono stati incendiati i cumuli di spazzatura che giacevano a terra e sui marciapiedi da circa una settimana, mettendo seriamente a rischio l'incolumità di pedoni e automobilisti. Traffico in tilt e intervento dei vigili del fuoco per spegnere il pericoloso falò di spazzatura di ogni genere che ha appestato tutta l'aria del circondario. «È stato un epilogo annunciato e già verificatosi in precedenza - commentano con amarezza alcuni residenti - dopo che le montagne di spazzatura erano rimaste abbandonate per tanti giorni, crescendo sempre di più. Inutili le nostre segnalazioni della presenza di insetti, mosche, puzza nauseabonda e numerosi ratti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA